“Il cancro della cervice uterina anche se ha un minor impatto in termini di mortalità rispetto sia al tumore della mammella sia a quello del colon retto comporta un carico di malattia molto impegnativo. Si tratta di un tumore legato ad una infezione virale (papillomavirus) nei confronti della quale c’è una doppia opportunità di prevenzione:
– La vaccinazione, destinata prevalentemente alle adolescenti
– Lo screening, destinato alle donne di età compresa tra i 25 ed i 64 anni
I due approcci non sono alternativi ma vanno integrati per ottenere il pieno controllo della malattia. L’Azienda RMF, che ha già da anni attivato la vaccinazione antipapilloma virus, sta attivando anche lo screening secondo i protocolli più aggiornati che comportano il superamento del tradizionale pap test e l’offerta del più moderno ed efficace HPV test. In ossequio alle linee guida attuali si adotterà il seguente schema:
– Donne di età compresa tra 25 e 34 anni. Pap test ogni 3 anni
– Donne di età compresa tra 35 e 64 anni HPV test ogni 5 anni
Anche nel caso dello screening del tumore del collo dell’utero i test in uso consentono non solo l’identificazione delle lesioni tumorali ma anche di quelle precancerose determinando una vera e propria prevenzione primaria destinata ad abbattere, insieme alla vaccinazione, l’incidenza di questo tumore.
Anche per questo screening è previsto un percorso attivo e gratuito da parte della ASL che prevede l’invito periodico di tutte le donne residenti (e di quelle domiciliate che volessero partecipare spontaneamente) alle quali offrire il test più adatto per l’età secondo lo schema già evidenziato ma anche tutti gli eventuali approfondimenti diagnostici e gli interventi che si dovessero rendere necessari.
Tutto il percorso è gratuito e oltre a seguire le linee guida nazionali e regionali è monitorato costantemente dalla Regione Lazio a garanzia di qualità del programma stesso.
Come tutti i programmi di screening anche questo è destinato alle persone sane, che non abbiano cioè segni e/o sintomi, di patologia, per queste ultime è necessaria una valutazione clinica tradizionale.
Le anagrafi comunali forniscono le liste dei residenti, i domiciliati potranno usufruire del programma presentandosi spontaneamente.
Il programma , attivato alla fine del 2014 quando sono partiti i primi inviti alle donne del distretto F3, sarà progressivamente esteso nel corso del 2015 al resto del territorio aziendale, e dovrà coinvolgere in tutto circa 90.000 donne alle quali verrà offerto il test più appropriato ogni 3-5 anni.
Si tratta evidentemente di uno sforzo organizzativo ed assistenziale estremamente impegnativo.
E’ prevedibile che, statisticamente, il 5-6% delle persone saranno richiamate per approfondimenti, in particolare per eseguire una semplice colposcopia (secondo livello) ed a seconda del responso di questo esame, solo in rari casi, si renderà necessario optare per una soluzione chirurgica (terzo livello).
Tutte le residenti saranno invitate con lettera personalizzata cui è allegata una brochure informativa. Un numero verde , 800539762, con due linee è disponibile dalle 9.00 alle 13.00 dal lunedì al venerdì per qualunque tipo di informazione ed assistenza (compreso gli eventuali spostamenti di appuntamento).
Alle persone che non risponderanno al primo invito sarà inoltrato un sollecito e potranno essere contattate anche telefonicamente”.
ASL ROMA F