Sarà l’autopsia che verrà eseguita all’istituto di medicina legale dell’Università di Roma a dire l’ultima parola sulla terribile morte di un civitavecchiese di 60 anni, l’uomo rinvenuto carbonizzato ieri pomeriggio all’interno di un terreno di via della Polveriera, poco distante dal campo di calcio del San Pio X, all’interno di una Peugeot 106 anch’essa completamente bruciata. Il nominativo dell’uomo era spuntato fuori fin dal primo momento, una volta accertato il nome del proprietario dell’utilitaria andata a fuoco.
Subito sono iniziate le ricerche, ma del possessore del veicolo non si trovava traccia. Nel corso della notte e nelle prime ore di questa mattina ulteriori indagini da parte degli uomini del Commissariato di viale della Vittoria hanno portato a quella che, a scanso di clamorose novità che potranno scaturire dalle indagini autoptiche, dovrebbe essere la soluzione del giallo. Tutto infatti lascia ritenere che l’uomo si sia suicidato. A suffragare l’ipotesi, il fatto che da qualche tempo avesse manifestato uno stato depressivo conseguente ad una serie di sfortunate vicissitudini di carattere familiare. Di qui, la terribile decisione di farla finita, peraltro in un modo assolutamente inconsueto e atroce. A quanto pare, l’episodio sarebbe avvenuto nella notte tra lunedì e martedì, quando l’uomo ha raggiunto il piccolo appezzamento di terreno di via della Polveriera. A chiarire la tempistica e la dinamica del fatto saranno gli anatomopatologi, che dovranno anche accertare, attraverso l’esame del Dna, la reale indentità del corpo carbonizzato. Le condizioni dell’uomo rinvenuto cadavere nella Peugeot 106 erano talmente compromesse dal fuoco che i vigili del fuoco hanno dovuto estrarlo dalla vettura insieme al sedile sopra il quale si trovava. Un altro importante e probabilmente definitivo chiarimento della dinamica dell’episodio potrà arrivare dall’esame delle immagini riprese dalle videocamere di sorveglianza che si trovano all’esterno di alcune abitazioni vicine.