Uomini e mezzi dei vigili del fuoco della caserma “Bonifazi” e della Capitaneria di Porto hanno da poco terminato il lavoro di messa in sicurezza della carboniera My Golden Eclipse, lunga 230 metri e ormeggiata da ieri al pontile esterno alla centrale di Torre Valdaliga Nord, all’interno della quale si è verificato un fenomeno di surriscaldamento del carico. A dare l’allarme è stato direttamente il comandante della nave.
Dall’impianto termoelettrico sono stati allertati Capitaneria di Porto e Vigili del Fuoco, coadiuvati da squadre di Cerveteri e del Comando di Roma, dagli uomini dell’Autorità Portuale, dal reparto chimico del porto e dai rimorchiatori, in costante assistenza. Dopo accordi presi sul posto fra gli enti presenti, i Vigili del Fuoco sono saliti a bordo della nave e con l’ausilio di termocamere hanno individuato tre focolai nella stiva numero 7 dando inizio all’opera di spegnimento. Due focolai sono stati estinti in tempi brevi, mentre per quanto riguarda il terzo i tempi di spegnimento sono stati più lunghi, a causa della difficoltà di raggiungimento dello stesso. L’intervento dei Vigili del Fuoco ha impedito alle fiamme di propagarsi al resto della nave ed alle strutture presenti sulla banchina, scongiurando ben più gravi conseguenze ambientali. Il surriscaldamento del carbone all’interno delle navi è un fenomeno che si verifica molto frequentemente, visto che è proprio il materiale stesso ad essere soggetto a fenomeni di combustione spontanea in determinate condizioni. Nel caso in questione, non è escluso che il surriscaldamento sia stato dovuto al repentino aumento delle temperature che si è registrato negli ultimi giorni. Solitamente, all’interno delle navi per evitare l’insorgere del fenomeno, i componenti degli equipaggi bagnano in continuazione il carico. Nel caso che si è verificato nelle prime ore di questa mattina alla carboniera ormeggiata alla banchina Enel, i Vigili del Fuoco hanno messo in sicurezza il carico spruzzando sul carbone sostanze chimiche in grado di far scendere la temperature. Non è la prima volta che si verifica una situazione del genere. Un caso pressoché analogo era avvenuto sempre a Civitavecchia alcuni anni orsono.