Dal prossimo mese di luglio entreranno in vigore le norme previste dal Programma Nazionale di Sicurezza Marittima del Ministero dei Trasporti contro eventuali azioni illecite intenzionali. La normativa prevede l’aggiornamento del piani di sicurezza dei porti, con la definizione delle procedure dei controlli da espletare nell’ambito delle aree di interfaccia nave-porto. In sostanza, per ogni banchina sarà perimetrata l’area utilizzata per l’incolonnamento dei mezzi e saranno resi operativi check-point con controlli a campione su bagagli, mezzi e persone. Nella seduta di lunedì scorso, il Comitato Portuale ha avviato l’esame degli aspetti economici e finanziari dell’investimento necessario per l’adeguamento, che la normativa pone a carico degli utilizzatori delle banchine, che – come reso possibile dalla legge – hanno deciso di demandare all’Autorità Portuale l’espletamento di queste procedure. Dal 2009, quindi, una quota dei diritti autonomi pagati dalle varie compagnie, sarà riconosciuta a copertura dei costi sostenuti dall’Autorità Portuale per i nuovi dispositivi. Il Comitato Portuale, per approfondire ulteriormente ogni aspetto, e cercare di ridurre al massimo i costi per le compagnie, ha deciso di rinviare la discussione alle prossime sedute. Si sottolinea che il Piano di Sicurezza delle banchine ad utilizzo pubblico del porto di Civitavecchia, redatto a cura dell’Ufficio Sicurezza dell’Autorità Portuale, è stato approvato dalla Capitaneria di Porto, come previsto dalla legge, ed è valido fino all’approvazione del nuovo piano che includerà tutti gli obblighi previsti dal suddetto Programma Nazionale dei Sicurezza Marittima. “E’ bene chiarire – afferma il responsabile della Sicurezza del Porto di Civitavecchia, Giantelemaco Perticara – che le norme nazionali e internazionali relative alla sicurezza portuale sono in continua evoluzione e che il Piano di Sicurezza deve essere aggiornato in conformità con le nuove normative e con i cambiamenti strutturali del porto. Inoltre, il Piano di Sicurezza a cui si fa riferimento, si riferisce soltanto alle banchine pubbliche adibite al ro-ro e al cabotaggio. Le banchine crociestiche e i terminal delle merci sono dotati ciascuno di un proprio piano di sicurezza, a sua volta approvato nei termini previsti dalle legge e soggetto ad aggiornamenti. Affermare che possa esserci un Piano di Sicurezza ‘’bocciato’’ o non approvato equivarrebbe dunque a sostenere che l’utilizzo delle banchine interessate dovrebbe essere interdetto”.