A distanza di un anno, dall’estate 2012 caratterizzata dai tanti problemi idrici, il Movimento 5 Stelle ha effettuato un sopralluogo nella zona del bacino idrografico del fiume Mignone per verificare lo stato dei lavori annunciati ed eseguiti dal Comune. Con tanto di telecamera, gli esponenti del Movimento 5 Stelle hanno ripreso una situazione che presenta ancora diverse criticità. VIDEO
“Dopo la terribile estate 2012 – spiega il Movimento 5 Stelle nella quale noi civitavecchiesi abbiamo aperto il rubinetto dell’acqua cercando di barcamenarci tra colibatteri, trialometani, alluminio e carenze idriche da terzo mondo, quest’estate non possiamo non complimentarci con l’amministrazione comunale che ha restituito ai cittadini una gran quantità d’acqua (ma non per tutti), priva di arsenico e potabile (ma non per tutti), non inquinata. Ricordiamo le dichiarazioni del sindaco che risalgono ad ottobre dello scorso anno: “Il bacino idrografico del fiume Mignone..di fatto non è un bacino, è un fosso..ci impegneremo per riuscire a realizzare una larga parte della manutenzione entro il prossimo agosto”. Ed a marzo scorso sono arrivate puntuali le promesse dell’assessore Mecozzi: “Le operazioni di svuotamento dell’invaso inizieranno a giugno, ma già da ora stiamo lavorando per ottenere dalla Regione Lazio tutte le autorizzazioni necessarie per procedere alla pulizia”. Pertanto a distanza di quasi un anno il MoVimento5Stelle di Civitavecchia ha pensato di effettuare un nuovo sopralluogo in zona, al fine di verificare lo stato dell’impianto e del bacino di Lasco del Falegname. A onor del vero possiamo dire, per quanto riguarda l’impianto di Montanciano, che sono stati sostituiti uno dei due filtri a carbone e uno dei cinque filtri a sabbia funzionanti (mentre il sesto è ancora guasto). Per quel che riguarda il bacino di decantazione dell’acqua è praticamente al collasso: è profondo solo pochi centimetri a fronte di almeno 6-8 metri necessari, tutto il resto è fango, abbiamo documentato la presenza di pesci morti e vacche al pascolo. La leva del servo meccanismo che serve a pulire il nuovo filtro a sabbia si è rotta ed è stata “prontamente sostituita” con un vecchio verricello per barche, il processo di chiarificazione dell’acqua viene effettuato tuttora in un luogo angusto, con dei dosatori “graduati a mano”, un limpidometro starato e il passaggio dell’acqua nell’unità di tempo viene cronometrato tramite un orologio da cucina. I manometri per misurare la costanza del livello dell’acqua del serbatoio sono rotti e la misurazione viene effettuata grazie all’ingegno degli operai. Abbiamo notato la presenza di costose apparecchiature mai utilizzate, alcune addirittura sperimentali (chi avrà pagato un esperimento?): un frequenzimetro sperimentale, un generatore poli-elettrolita per il trattamento dei fanghi della fitopressa, dei rifasatori della corrente elettrica a 380V, mentre si è speso poco e male per la sicurezza dei lavoratori e per la salubrità dell’acqua che appartiene alla nostra città.
Quasi tutti gli automatismi sono guasti, come le paratie di sfioramento dell’invaso e l’automatismo dello sgrigliatore delle pompe, fermi sono i desabbiatori per le pompe, mai usato l’ossigenatore per gli schiumogeni, assenti le colonne piezometriche che assorbirebbero i colpi d’ariete lungo tutta la conduttura, la fitopressa è quasi sempre ferma (automatismo rotto) ed il fango con i flocculanti scaricato con una manovra d’emergenza, che ormai è prassi, che espone a rischi sia l’operatore che l’ecosistema. Ci auguriamo che l’acqua, in quanto bene primario per la vita e la salute dei cittadini, sia adeguatamente considerata nella scala di priorità dell’attuale giunta. Forse i nostri amministratori dovrebbero decantare un po’ meno le proprie lodi e decantare meglio l’acqua, effettuando le dovute manutenzioni alle strutture di proprietà dei cittadini”.
Di seguito i video registrati dal Movimento 5 Stelle:
E intanto, dopo aver visionato le immagini diffuse dal Trcgiornale, la Polizia Locale di Civitavecchia ha inviato una segnalazione ai Carabinieri di Canale Monterano, i quali valuteranno ora se aprire o meno un’indagine per presunta violazione di domicilio. I militari dell’Arma, infatti, verificheranno la possibilità che ci siano responsabilità penali da parte di persone che si sono introdotte all’interno del bacino idrografico del Mignone senza i dovuti permessi. Questo, in sintesi, quanto rende noto Palazzo del Pincio.