Dovrebbe essere il fiore all'occhiello della Civitavecchia sportiva, invece dello Stadio del Nuoto si parla più per i suoi aspetti negativi che per i suoi pregi. L'impianto che sorge sul fosso di Scarpatosta continua infatti a sollevare dubbi e proteste tra i cittadini. Dopo l'infelice installazione dei parcheggi lungo il trafficato e pericoloso viale Lazio, ora è la volta del marciapiede, drasticamente ridotto dopo la costruzione del muro di cinta.
Camminare lungo il marciapiede che costeggia il muro di cinta dello Stadio del Nuoto non è un'impresa soltanto per i semplici pedoni. Lo spazio ridotto, che diventa angusto in prossimità dei lampioni, crea dei disagi anche per chi, ad esempio, porta a spasso il cane o per chi vuole regalare una passeggiata in carrozzina al proprio figlio o nipote, per non parlare poi di chi, invece, è costretto su una sedia a rotelle. Non ci si passa, si resta incastrati tra il muro ed il palo della luce. Bisogna quindi scendere dal marciapiede e fare un tratto di carreggiata, tra un'auto ed uno scooter che sfrecciano a tutta velocità a neanche un metro di distanza. Questo quando i parcheggi sono vuoti, perché altrimenti bisogna transitare in mezzo alla strada o, dando retta al buon senso, passare sul marciapiede opposto. Si poteva fare sicuramente meglio per quello che dovrebbe essere il fiore all'occhiello della Civitavecchia sportiva e che invece purtroppo si sta rivelando l'ennesimo rebus edilizio di una città costellata di strutture che lasciano perplessi.