La telenovela dello Stadio del Nuoto si arricchisce di una nuova puntata. Emerge infatti tutta una corrispondenza della società NC Civitavecchia verso il Comune cui, secondo la dirigenza rossoceleste, non sarebbe stata data risposta e che sarebbe alla base del “pasticciaccio brutto di viale Lazio”, con l’annullamento di gare e manifestazioni.
Nella lunga nota diffusa, la società sportiva ricostruisce l’accaduto, partendo dall’annuncio della chiusura per i lavori fissata al 10 giugno attraverso una lettera ufficiale pervenuta allo Stadio del Nuoto il 16 maggio scorso. Ed ecco svelato l’arcano: la società aggiudicatrice invitava i concessionari dell’impianto a rimuovere alcune infrastrutture ed attrezzature sportive e a svuotare la vasca per non compromettere gli impianti di filtraggio durante il funzionamento del cantiere. Tre giorni dopo, vale a dire il 19 maggio, è partita quindi una pec con la quale l’avvocato del club chiedeva di approntare soluzioni tecniche per consentire le attività sportive già in calendario, o di trovare alternative. Ulteriore pec seguiva una settimana dopo, il 26 maggio, lamentando i mancati introiti che l’avvio dei lavori al 10 giugno avrebbe causato.
Nessuna risposta veniva data però dal Comune se non a ridosso del ponte del 2 giugno, ormai fuori tempo massimo: di qui l’accaduto dei giorni scorsi con la NC Civitavecchia costretta mestamente a svuotare il Palagalli per evitare danni e, di conseguenza, l’annullamento dei campionati ACLI che avrebbero portato centinaia di atleti in città, con ripercussioni positive sul piano delle attività ricettive e di ristorazione di Civitavecchia e del litorale.

Stadio del Nuoto svuotato a causa delle pec ignorate
