Ci sono alte probabilità che anche per il resto della stagione molti sportivi locali potranno fare dei match solamente su Tinder e prenderanno la borsa solo per andare a giocare a padel.
L’abbiamo messa sullo scherzo, ma non c’è molto da sorridere se si pensa al possibile scenario per diverse realtà locali. Da qualche mese i vari Dpcm che si sono susseguiti hanno inevitabilmente costretto, per colpa del Covid allo stop per tantissime società locali.
A differenza di quanto paventato lo scorso mese dal ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, gli impianti sportivi non dovrebbero riaprire in occasione dell’emanazione del nuovo decreto e ciò costerebbe, di fatto, la chiusura anticipata, o addirittura mai cominciata, della stagione 2020-21.
Considerando anche che il numero dei contagi non si è abbassato come si aspettava, sembra che non ci sia proprio aria di riaperture per il governo, a quanto pare fino a fine febbraio.
Se consideriamo che il Lazio si sta preparando per lasciare, per la prima volta, l’area gialla per passare a quella arancione, è chiaro che tutto diventa più complicato. Ma entriamo nello specifico. Come già detto, i campionati di interesse nazionale andranno avanti anche in caso di zona rossa nel Lazio, esclusi ovviamente scenari che non vogliamo nemmeno prendere in considerazione.
Enel Snc, Flavioni, Margutta, Crc e Snipers TecnoAlt hanno semaforo verde, cosa che riguarda anche tutti gli sport di carattere individuale. Bisognerà attendere, invece, per Ste.Mar 90 e Coser.
Se per il basket si è deciso di temporeggiare, con la dead line del 7 marzo, per la pallanuoto, per le categorie sotto alla serie A, si pensa di andare avanti, ma molto dipenderà dal protocollo Covid. La Fin sembrerebbe intenzionata a non obbligare le società a fare i tamponi nei giorni antecedenti alla partita, ma si limiterebbe a delle autocertificazioni.
Una situazione che potrebbe convincere diverse realtà a fare un passo indietro sull’iscrizione e ad uno stop inevitabile per tutti. E passiamo con le società che rischiano seriamente di chiudere e non iniziare proprio la stagione, visto che con un Dpcm che non prevede sport di carattere regionale per un altro mese, sarebbe, di fatto, impossibile portare a termine in tempo i campionati.
Su tutti spicca l’Eccellenza, con il Civitavecchia che ha disputato solo due partite. E poi la Csl Soccer in Promozione. Lucchetto al cancello anche per l’Artha Luxury, la squadra maschile dell’Asp.
Stessa sorte nel calcio a 5 per Civitavecchia, Futsal Academy ed Atletico Tirrena. Per non parlare di tutte le categorie minori, quelle giovanili e lo sport di base, ormai ai box da tanto, forse troppo tempo.
La sensazione è che il futuro, anche quando avremo lasciato il Covid alle nostre spalle, sarà molto complicato per lo sport civitavecchiese, già messo a dura prova dalle problematiche legate all’impiantistica ed alla mancata valorizzazione dei tanti talenti che sbocciano dai club locali.