“Oggi basta fare una ricerca in internet e sui social media: è l’immagine della città in assoluto più diffusa nel mondo e fotografata… Quindi, di fatto, è stata l’idea promozionale più azzeccata degli ultimi anni. E comunque, al di là di questo, l’amministrazione comunale della trasparenza e della partecipazione popolare, quella secondo cui si dovrebbe quando possibile tornare a forme più o meno discutibili di democrazia diretta e consultazioni popolari, non ha neppure dato una semplice comunicazione di una notizia che sicuramente il Pincio sapeva da settimane. Ora si dirà che i soldi per la statua non c’erano e potranno essere utilizzati per altre cose più importanti… Ora si dirà che il vero patrimonio storico e culturale di Civitavecchia è ben altro….
Tutte cose vere, ma che non sono alternative a poter continuare ad avere una statua che ormai era diventata parte integrante ed originale dell’altrimenti vuoto skyline della Marina. Una statua che per i bambini più piccoli e non solo era diventata “di” Civitavecchia. Certamente, come dice il sindaco, abbiamo da valorizzare gli affreschi di piazza Leandra, la Civitavecchia sotterranea, le Terme… Ma, ripeto, una cosa non esclude l’altra e stavolta non basta stringere le spalle e ammettere “al massimo un errore di comunicazione”. Perché oggi lasciamo andare via una statua (che si sarebbe potuta trattenere, anche prima, a partire dall’amministrazione Tidei, con iniziative a costo-zero per il Pincio), domani toccherà a qualche ufficio, struttura pubblica o ente dei pochi rimasti in città…. E Civitavecchia avrà sempre meno. Basta allargare le braccia rassegnati. Ora si promette un simbolo della civitavecchiesità al posto della statua del bacio? Intanto, per chissà quanto tempo, lì non resterà nulla, se non i segni delle strutture che quest’estate hanno anche danneggiato e sporcato il fondo della Marina. Si doveva, eventualmente, fare prima. Perché il proprietario della statua, che non tornerà perché l’amministrazione non ha alcuna intenzione di farla tornare, dopo 3 anni di richieste al Comune per arrivare ad un accordo sull’acquisto dell’opera (che secondo me avrebbe dovuto essere scontato, avendo peraltro il Comune pagato anche 30.000 euro per l’Iva e il conseguente sdoganamento del bene), ha raggiunto l’accordo con la nuova destinazione francese solo di fronte all’evidente disinteresse del Comune di Civitavecchia.
Presenterò una interrogazione al sindaco per approfondire anche aspetti non propriamente secondari, al di là della scelta sul tenere o meno la statua. Se è vero che il Comune ha già sborsato 30.000 euro per sdoganare la statua, a che titolo lo ha fatto? Esiste un accordo scritto con la proprietà del bene? Trattandosi del pagamento dell’Iva, si poteva considerare un acconto sull’acquisto?
E comunque sono in contatto con la galleria d’arte che ha fatto da intermediaria per far arrivare la statua e cercheremo di capire se c’è la reale possibilità di farla tornare, e a quali condizioni, magari con iniziative che non gravino sulle casse comunali. Poi il “referendum” lo faremo noi. Magari verrà fuori che non interessa a nessuno. Ma ripeto, il concetto di base non deve essere la statua O le terme O gli affreschi O i soldi per i servizi sociali, le buche e l’immondizia. Se si ragiona così, Civitavecchia non si riprenderà mai e non parliamo di turismo o di concorsi per promuovere la città, se non partiamo da ciò che abbiamo e dovremmo valorizzare, anziché farcelo togliere per poi pensare di fare altro, magari sicuramente più attinente alla storia della città, ma in aggiunta, non in alternativa”.
Massimiliano Grasso
Capogruppo La Svolta