Successo per “Squame” in scena ieri sera al Traiano con Davide Tassi autore e protagonista del viaggio che caratterizza questo suo lavoro con una colonna musicale dal vivo suggestiva e trascinante. Una narrazione, un racconto, le storie di vita che compongono il mosaico dell’esperienza personale e del ricordo vivo della ricerca di nuovi stimoli, di altre conoscenze. Un tessuto connettivo molto profondo con le musiche di Paolo Pallante e Luciano Bevilacqua in primo piano.
Il viaggio come esperienza di vita vissuta, per conoscere gli altri e se stessi, per afferrare gli attimi della vita vissuta. Davide Tassi entra in scena, zaino in spalla, per raccontarsi e istruire il pubblico con un decalogo, i dieci comandamenti, del viaggiare bene. Un racconto, che in alcuni momenti assume i tratti del picaresco, del come è bella l’avventura, per tornare poi al racconto di vita, alla pagina letteraria del vissuto. Un percorso in cui il sostegno viene dalla musica evocatrice, contrappunto e protagonista con i bravissimi Paolo Pallante che canta e si accompagna alla chitarra e Luciano Bevilacqua al sax e al flauto. La storia di Monica, l’altra Cuba quella del rum e del turismo alternativo, il viaggio avventura nel deserto di Atacama: solo a guardare l’immensità delle stelle e poi l’autostop verso le Ande con il freddo glaciale e tanta voglia di vivere. Davide Tassi racconta e si racconta con molta disinvoltura, prendendo respiro e forza dalla musica che è una colonna sonora che tesse le maglie della rete dei pensieri e delle sensazioni. I buoni precetti del viaggio, i dieci comandamenti si susseguono nelle varie stanze della narrazione che spesso si fa narcisistica e prende i caratteri un po’ snobistici della diversità e del sarcasmo nei confronti dei dannati dei tour turistici organizzati, a mezza strada fra la critrica sociale e la fine ironia. In questo ruolo di guida al viaggio intelligente Davide Tassi si trova molto bene, parla e si ascolta, con il suo pubblico che lo segue e lo applaude con calore, trovando spessore nella narrazione del viaggio più vicino, in via dei Fori Imperiali con il fattaccio del ragazzino sprangato dai fascisti. Applausi meritati per il protagonista autore e per i due bravissimi musicisti.