Grande successo ha riportato, giovedì scorso, la cena ecumenica tenuta dalla Delegazione di Civitavecchia dell’Accademia Italiana della Cucina sul tema del “Quinto quarto”.
Il dott. Marcello Chiavoni, relatore della serata, ha messo in evidenza come l’argomento prescelto – che ha visto uniti spiritualmente tutti gli Accademici e tutte le Delegazioni dell’Accademia Italiana della Cucina presenti nel mondo – si inserisca a pieno titolo in una identità laziale fortemente agricolo-pastorale che perdura da secoli, la cui utilizzazione nell’alimentazione locale ha dato luogo a diverse varietà di piatti tipici che sono tuttora al centro di interessi gastronomici e commerciali: si pensi all’abbacchio romano, alle coppiette di equino e di suino, alla corallina, alla porchetta di Ariccia, agli abbuoti di Viticuso e di Picinisco, al tordo matto di Zagarolo. Tutti piatti ai quali il benessere seguito al boom economico degli anni ’60 dello scorso secolo ha fatto assumere oggi un diverso valore dietetico e rituale, che se da un lato non incoraggia l’idealizzazione del passato dall’altro costringe a prendere atto che le tradizioni restano tali solo se riescono ad adeguarsi alle mutazioni socio-economiche e culturali intervenute nella società.
Ha concluso la serata il Delegato di Civitavecchia, prof. Massimo Borghetti, il quale – richiamandosi agli indirizzi programmatici indicati dal Presidente nazionale, prof. Giovanni Ballarini, ha sottolineato che l’ Accademia – a differenza di altre istituzioni culturali o di servizio – è una Istituzione unitaria pur nell’articolazione delle sue Delegazioni. Esse sono necessarie per la diversità culturale che caratterizza e dà forza alla cucina italiana. “La nostra unità – ha detto Borghetti – è celebrata ogni anno con la Cena Ecumenica, voluta dal compianto Presidente Giuseppe Dell’Osso, nella quale tutti gli Accademici si trovano uniti in una ideale, unica riunione conviviale, fondata su uno stesso tema che interessa la nostra “Civiltà della Tavola”. In chiusura il prof. Massimo Borghetti ha comunicato che il tema dell’anno 1914 è “La cucina del riso”.