“Sono bastati pochi mesi dalla elezione di Renata Polverini alla guida della Regione e già le promesse elettorali e i miracoli per risanare la sanità sono stati cestinati". A parlare è l’ex consigliere regionale, Enrico Luciani, che commenta i drastici tagli alla sanità deliberati dal nuovo Governatore del Lazio. L’esponente di S. E. L. ricorda che all’epoca di Storace i bilanci non venivano neanche approvati dalla Regione e che la successiva giunta di centro sinistra si è dovuta impegnare allo stremo per evitare il collasso della sanità e a razionalizzare le grandi inefficienze sviluppatesi durante il governo regionale di centro-destra.
“Non chiamateli tagli ma riconversioni sta dicendo la Polverini – continua Luciani – mentre intanto circa 2500 posti letto vengono soppressi e tutta la compagine politica che la sostiene, UdC compresa, è consapevole che una manovra successiva sarà necessaria perché il governo non accetterà il piano di rientro così come è stato riproposto. Inganno quindi e malafede. In questo quadro ad essere maggiormente a rischio è proprio la nostra Asl Rm F, che nel pur duro piano Marrazzo era stata individuata come elemento da salvaguardare, considerando le sue istanze legittime e conformi al patto Stato – Regione. La RMF di Civitavecchia che, tra l’altro, rappresenta da sempre il fanalino di coda tra le Asl laziali, in termini di risorse economiche, di dotazione strutturale di posti letto, di perimetrazione inadeguata, non può continuare a pagare la mancanza di programmazione regionale. Un riequilibrio tra Roma e Provincia delle risorse allocate è assolutamente necessario.".