Dentro la tensostruttura si lavora e si lavorerà all’incirca ancora per un mese, prima dell’ora X, quando lo scafo sarà issato su alcuni rulli e dopo essere stato trainato fino allo specchio acqueo antistante l’ex Privilege, caricato su una chiatta per iniziare la sua traversata con direzione Genova. Un mese fa, il 18 febbraio scorso, avevamo dato notizia del montaggio della tensostruttura che avrebbe ospitato il primo “scudo”, ovvero lo scafo di Tankoa Yachts costruito interamente all’interno del capannone numero 1 della ex Privilege.
In quell’occasione, alcuni commenti al nostro articolo furono incentrati sullo scetticismo. Uno scetticismo in parte figlio della pessima esperienza rappresentata dalla vicenda Privilege e in parte da una delle peggiori caratteristiche del civitavecchiese medio, ovvero il disfattismo. Nonostante lo scetticismo, fortunatamente, i lavori proseguono alacremente. La tensostruttura, completata a tempo di record, adesso non è più vuota. Al suo interno si trova proprio lo “scudo”, sul quale gli operai delle imprese metalmeccaniche (più della metà sono locali) dovranno compiere le ultime operazioni prima della partenza. In particolare dovranno montare delle strutture particolarmente alte, che hanno appunto reso necessario l’allestimento della tensostruttura, molto più alta dei capannoni ex Privilege. Terminata quest’ultima fase, il guscio in acciaio lungo quasi 50 metri partirà alla volta di Genova, dove sarà completato, dotato di tutte le apparecchiature necessarie e arredato, prima di essere consegnato al proprietario, che ha già anticipato una consistente somma di denaro alla Tankoa. Nel frattempo, al capannone numero 1 si sta lavorando su altri due gusci e si sta allestendo l’area dove sarà realizzato il quarto scafo. Insomma, a dispetto degli scettici, la cantieristica di lusso a Civitavecchia sta finalmente prendendo piede, anche se ancora a mezzo servizio. Adesso la città dovrà dimostrare, attraverso corsi di formazione, scolastici e non, e processi di aggiornamento delle imprese locali, di essere in grado di realizzare interamente uno yacht di lusso, senza che gli scafi siano trasferiti altrove. Mezza scommessa è stata vinta, si tratta adesso di incassare anche l’altra metà.
2 Comments
giovanni
Una volta tanto non siamo stati presi per i fondelli!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
SILVIO DIONISI
Gande notizia!