E due. A distanza di poco più di un mese, sulla stampa specializzata è apparsa la notizia della vendita, da parte di Tankoa Yachts, di un’altra mega imbarcazione di lusso. A fine maggio si trattava del TX450, un panfilo da 45 metri, mentre questa
volta il modello, come specificato sulla stampa specializzata, è il “Grey”, quinta unità della serie S501, lunga 50 metri. Insomma, l’azienda genovese guidata dall’ingegner Vincenzo Poerio sembra davvero godere di ottima salute e, allo stesso tempo, trovano puntuale conferma i programmi illustrati nel corso della presentazione alla città e alla stampa locale del 3 maggio scorso, quando si parlò di un numero di ordinativi clamoroso, che rendeva quindi importante l’apertura di un cantiere a Civitavecchia.
A quell’iniziativa aveva fatto seguito un intervento del presidente dell’Autorità Portuale che aveva sì confermato l’opzione della logistica per l’area ex Privilege ma allo stesso tempo dichiarato la disponibilità a mettere comunque a disposizione di Tankoa uno dei capannoni dell’ex Privilege. Nonostante ciò, sui programmi di Tankoa a Civitavecchia è calata una pesante coltre di silenzio. Nulla si è più mosso e la stessa società, peraltro sollecitata proprio dal Trcgiornale (“Tankoa, dì qualcosa”, 29 maggio 2023), non ha ritenuto di dover diffondere ufficialmente il suo pensiero. Che cosa sta a significare questo silenzio, magari che Tankoa ha deciso di dirottare le sue attenzioni altrove? Se così fosse, per la città si tratterebbe dell’ennesima beffa, questa volta oltretutto arrivata non da un carneade qualsiasi come potevano essere definiti
Privilege e Royalton, entrambi alla prima esperienza come costruttori di imbarcazioni di medie e grandi dimensioni, ma da un marchio di punta del settore, certificato a livello internazionale e che conta su ordinativi che arrivano da tutto il mondo. Ciò che da civitavecchiesi, sinceramente, non vorremmo è che ci si trovasse di fronte, ancora una volta, ad un’occasione persa. Sarebbe meglio, paradossalmente, se la società genovese confessasse di aver modificato strategia rispetto ai suoi programmi in sede locale. Almeno, da civitavecchiesi che guardano con nostalgia al tempo in cui la cantieristica rappresentava un valore tra le attività marittime e portuali locali, ce ne faremmo una ragione. E come noi a farsene una ragione sarebbero anche i tanti metalmeccanici e i lavoratori, giovani e meno giovani, che pensavano non solo di aver trovato una possibile occasione di collocamento, ma anche di acquisizione di importanti competenze di carattere professionale. Cose che da queste parti scarseggiano. Un po’ come l’intelligenza, anche di quanti in questa storia potrebbero fare o aver fatto e preferiscono o hanno preferito rimanere alla finestra.
7 Comments
giovanni
L’autorità portuale dimostri che ha le palle: a sue spese porti l’imbarcazione a demolitore e recuperi spese con la vendita dei rottami ferrosi.
Inoltre vuoti i capannoni di tutto il superluo, tolga l’insegna e faccia una gara per la vendita dei capannoni così recupererà altri soldini con cui magari pagare i buffi lasciati da Privilege e Royalton alle società di Civitavecchia.
Fatto questo cancelli da qualsiasi documento Tankoa Yachts, Privilege e Royalton in modo che non mettano più piede a Civitavecchia
Michele
Complimenti Giovanni per la lucida analisi.
1) Demolire lo scavo costa più di quello che ne puoi ricavare,
2) Cancella pure Privilege e Konig, erano avventurieri.
Ma tu hai capito chi e’ Tankoa? Hai presente cosa potrebbe portare a Civitavecchia, alle opportunità che si aprirebbero per tanti lavoratori (e di alta specializzazione) se non lo capisci consolati, non sei il solo, c’è un illustre personaggio che la pensa bone te, presiede ADSP.
E’ il giusto presidente per civitavecchiesi home te.
giovanni
Si ho capito bene chi è Tankoa il problema è che per trattare con una grossa azienda ci vuole gente che sa trattare e che può offrire supporto locale e che deve competere con una città come Genova che difende i propri interessi e in più con il porto che ha circondato la zona di costruzione e che per il varo ci vuole un elicottero “e la stessa società, peraltro sollecitata proprio dal Trcgiornale (“Tankoa, dì qualcosa”, 29 maggio 2023), non ha ritenuto di dover diffondere ufficialmente il suo pensiero”
Con queste premesse come vorresti considerare Tankoa??.
Michele
Semplicemente una società serie che segue le vie istituzionali sperando di interloquire con una dirigenza e capace del Porto.
Se sai chi e’ Tankoa come fai a metterla sullo stesso piano di Privilege e Konig.
Fai la stessa cosa che dice il presidente,”Siccome le prime due hanno fallito, vuoi che non fallisca anche la terza?”…… Se fosse così allora sono autorizzato a pensare “Siccome gli ultimi due presidenti hanno fallito nell’intento di sviluppare i traffici nel porto allora anche il terzo (Musolino) fallirà in questo intento”.
Il problema e’ che la mia e’ una previsione facile, la sua e’ una previsione farlocca.
Infatti Privilege e Konig non sono paragonabili a Tankoa, Musolino ed i suoi predecessori sono tutti sullo stesso livello….. Meditate gente, meditate
Michele
Ti dico che Tankoa e’ una società seria che segue le vie istituzionali e non le scorciatoie all’italiana…
Altri usano scorciatoie e sotterfugi.
Perché Musolino da grande manager lungimirante non concede a Tankoa una concessione con un provvedimento provvisorio così come ha fatto con l’automotrice? Perché non tiene fede a quanto pubblicamente dichiarato? Non è che la cantieristica navale da fastidio a qualcuno che ha altri progetti ad oggi segreti e inconfessabili?..
Michele
Considero Tankoa una società seria, che segue le vie istituzionali e non cerca scorciatoie. Il problema e’ che ha a che dare con un ente (ADSP) che di serio ha ben poco nella sua dirigenza.
Un altro presidente avrebbe fatto la corte a Tankoa o a qualsiasi altra realtà simile.
Sara’ interessante verificare se un top manager così lungimirante avrà lo stesso scrupolo di concedere una concessione d’urgenza codi come ha fatto con la logistica legata all’automotive.
Michele
Ti dico che Tankoa e’ una ditta seria che non cerca scorciatoie e non usa sotterfugi. Vediamo se il manager lungimirante che presiede ADSP avrà la coerenza di mantenere fede alla sua proposta di concedere in via provvisoria una porzione dell’area alla Tankoa quando nei prossimi giorni questa presenterà la domanda