Una notizia che certamente non farà felici i residenti del territorio a nord di Roma. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha infatti pubblicato sul proprio sito l’elenco delle aree idonee per il deposito nazionale delle scorie nucleari, contenuto nella Carta Nazionale delle Aree Idonee. Ebbene tra le 51 aree prescelte ci sono le località di Tarquinia e Montalto di Castro.
La Carta è stata elaborata dalla Sogin, società pubblica responsabile del decommissioning degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi, e dall’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione. Come detto, lo studio, fatto proprio dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha individuato 51 siti, situati in gran parte nell’Italia centro-meridionale. Soltanto cinque, ovvero meno del 10% complessivo, si trovano nel Nord Italia, per la precisione in provincia di Alessandria, e più del 40% in provincia di Viterbo. Gli enti territoriali e le strutture militari possono presentare le candidature per ospitare i depositi. Successivamente sarà anche individuato un deposito nazionale per i rifiuti radioattivi, che però potrebbe essere ospitato in un’area diversa rispetto alle 51 presenti nella Carta elaborata da Sogin e Isin. Insomma, dopo quasi 40 anni dalla costruzione della centrale di Montalto di Castro (nella foto) e a 36 dal referendum abrogativo che non fece mai entrare in funzione quell’impianto, si torna a parlare di nucleare in questo territorio. Stavolta non si tratta di produzione energia, ma di scorie.
2 Comments
mario
interessante.
bisogna vedere quanti soldi circoleranno…………..e le radiazioni non faranno più male.
Antani
Esatto