Il Comune di Tarquinia elabora un piano per il controllo numerico dei piccioni. Il progetto, che entrerà in vigore a breve con un’ordinanza, prevede la somministrazione di mangime antifecondativo, il divieto di alimentazione diretta e indiretta e di distribuzione di cibo velenoso ai volatili, sistemi di schermatura (reti metalliche a maglie sottili e simili) degli accessi ai siti per la nidificazione, l’installazione di dissuasori sui punti di posa (cornicioni, terrazzi, pensiline, davanzali, ecc.) e la rimozione delle deiezioni, delle carcasse e di ogni altro rifiuto prodotto dai colombi.
Nelle aree agricole sarà anche possibile attuare un contenimento della popolazione mediante l’abbattimento con le armi da fuoco, con l’osservanza delle prescrizioni imposte dal calendario venatorio regionale 2010/2011, affinché tali azioni siano effettuate da soggetti abilitati, in possesso di regolare licenza di caccia. «Il piano verte su una serie di interventi in materia d’igiene sanitaria ed edilizia che dovrebbero permettere di ridurre la comunità dei piccioni presenti nel centro abitato. – afferma il sindaco Mauro Mazzola – L’eccessivo incremento della popolazione ha infatti conseguenze negative per la conservazione degli edifici pubblici e privati e dei beni monumentali della città, in particolar modo nel centro storico, e potrebbe causare problemi per la salute umana». Il piccione è da considerarsi ormai una specie antropizzata tanto d’aver modificato il suo ciclo riproduttivo, che da stagionale è passato a continuo annuale. I fattori favorevoli a tale cambiamento sono la facile reperibilità di cibo, dei luoghi adatti per la riproduzione e la nidificazione, il clima e la mancanza di competitori e predatori naturali. «Il problema deve essere risolto o, quantomeno, circoscritto. – conclude il primo cittadino – L’obiettivo è di raggiungere il mantenimento di una popolazione di colombi tale da risultare in equilibrio con l’ambiente urbano».