Il presidente della Società meteorologica italiana Luca Mercalli, invitato a Tarquinia dalla Lista Civica Spazio Aperto nella splendida cornice della chiesa di S. Maria in Castello.
“La presentazione del suo libro “Prepariamoci” ha offerto l’occasione per un confronto con il candidato a Sindaco Ernesto Cesarini e il programma della Lista Civica Spazio Aperto sui temi della crisi e dello sviluppo sostenibile – si legge in una nota diramata dalla stessa lista civica – un esperto d’eccezione, Luca Mercalli, noto anche al grande pubblico grazie alla sua presenza come ospite fisso nella trasmissione televisiva di Rai 3, condotta da Fabio Fazio, “Che tempo che fa”e per le sue numerose pubblicazioni. Lo studioso, con un linguaggio semplice e diretto, ha catturato immediatamente l’interesse del pubblico senza perdersi in inutili giri di parole e il messaggio è arrivato chiaro e terribile. La situazione non è mai stata tanto grave, ha detto, perché mai come oggi si sono concentrate tante crisi tutte insieme: clima, ambiente, energia, risorse naturali, cibo, rifiuti. L’idea di una crescita illimitata e di uno sviluppo infinito fondato sul saccheggio del territorio e sulla distruzione delle risorse per un benessere effimero e la ricchezza di pochi ci ha portato sull’orlo del baratro. Il metereologo ha spiegato a fondo il rapporto tra i cambiamenti climatici e l’inquinamento causato dall’uso dei combustibili fossili: carbone, petrolio e gas, tutti prossimi all’esaurimento, ma sponsorizzati dalla vecchia politica, impreparata su tali argomenti e spesso in conflitto d’interesse. Il futuro prossimo, ha spiegato, è costituito invece dalle energie rinnovabili, sole e vento, gratuite e inesauribili che ognuno di noi potrà produrre istallando semplici impianti sui tetti delle case. Sollecitato in proposito dal candidato a Sindaco di Tarquinia della Lista Spazio Aperto, Ernesto Cesarini, ha affrontato il problema dei pannelli solari nei centri storici. Ogni comunità locale, ha detto lo studioso, seguendo il concetto della “resilienza”, dovrà “prepararsi” per diventare autonoma dal punto di vista energetico ed agricolo, perché all’orizzonte ci sono le inevitabili ripercussioni delle crisi economiche. Immediato nel dibattito con i cittadini di Tarquinia è stato il riferimento alla centrale a carbone di Civitavecchia che provoca gravi danni alla salute delle popolazioni locali: i milioni di euro ricevuti dall’amministrazione per questi danni, ha affermato Ernesto Cesarini, hanno imbavagliato i politici che avrebbero dovuto invece sostenere l’autoproduzione energetica di Tarquinia attraverso il sovvenzionamento degli impianti solari famigliari e il ripristino della centralina idroelettrica della ex cartiera (che invece resta nel fango del fiume Marta)”.