Ieri si è ufficialmente insediato il nuovo consiglio comunale di Tarquinia. Osservato un minuto di silenzio per ricordare la strage di Capaci, la studentessa Melissa Bassi e le vittime del terremoto in Emilia Romagna.
Dopo il giuramento, il sindaco Mauro Mazzola ha comunicato le deleghe date ai componenti della giunta: Renato Bacciardi sarà vice sindaco con competenze sull’urbanistica, sul demanio, sul patrimonio, sul litorale, sulle Saline e sul commercio; Sandro Celli sarà assessore al turismo, alla pubblica istruzione, allo sport, allo spettacolo, all’ambiente e al servizio igiene ambientale; Lucilla De Luca si occuperà delle problematiche giovanili e del lavoro, del Cilo e dei rapporti con l’Università degli Studi della Tuscia; Enrico Leoni seguirà i servizi sociali, le case popolari, l’asilo nido, il centro anziani, il volontariato e l’artigianato; Anselmo Ranucci sarà responsabile dei lavori pubblici, degli impianti tecnologici, dell’arredo urbano e del verde pubblico. Armando Palmini è stato eletto presidente del consiglio. A seguire il primo cittadino ha illustrato le linee guida del programma: “Priorità all’ospedale, i cui reparti per la carenza di personale sono a rischio di accorpamento dal 1° giugno. Ho invitato per questo motivo il presidente Renata Polverini a visitare la struttura. Lavoreremo per garantire occupazione e sviluppo. Sosterremo le fasce sociali più deboli e la scuola. Dedicheremo particolare attenzione al rilancio della fascia costiera e alla tutela dell’ambiente. Realizzeremo il PUCG. Vareremo un piano dei parcheggi per il centro abitato. Punteremo su turismo, cultura e sport. Ripenseremo il modo di fare agricoltura, investendo sulla qualità e sulla chiusura della filiera”. A chiudere autostrada e zona industriale. “Il corridoio tirrenico è stata una scelta del governo Berlusconi. – ha spiegato il sindaco Mazzola – Noi abbiamo voluto e ottenuto che il tracciato ricalcasse quello dell’Aurelia. Con SAT saremo intransigenti: prima si farà la viabilità complanare, poi l’autostrada. Altrimenti fermeremo i lavori. Dopo 40 anni abbiamo sbloccato la zona industriale, un’area di grandissima valenza economica perché vicina al porto di Civitavecchia e a uno snodo viario di primaria importanza costituito dall’autostrada e dalla Trasversale Orte-Civitavecchia”.