Il sindaco Mauro Mazzola, in collaborazione con il consigliere comunale Santino Pelucco e la Consulta delle associazioni di volontariato, ha lanciato l’11 agosto una raccolta di firme per dire no alla chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Tarquinia. Migliaia le persone che in poche ore hanno aderito all’iniziativa. La raccolta delle firme, iniziata nella mattina a piazza Nazionale, è proseguita nel pomeriggio all’ingresso del nosocomio.
«È una battaglia civile a favore della città e contro chi vuole smantellare il presidio ospedaliero. – afferma il primo cittadino – La necessità di modernizzare e razionalizzare il sistema sanitario non è assolutamente in contrasto con la possibilità di mantenere in vita, anzi, implementare, integrare, e rafforzare l’ospedale di Tarquinia che ben si presta, per posizione geografica, logistica, strutturale e per potenzialità, a questo scopo. Il governatore Renata Polverini, e con lei la Giunta regionale, dovrà ascoltare le nostre istanze, frutto non di meri interessi localistici ma dei numeri che testimoniano l’eccellenza del punto nascite». La petizione continuerà anche nei prossimi giorni nelle principali piazze della città. L’obiettivo è sensibilizzare ancora di più la popolazione e creare un fronte unico per dare ulteriore forza alla voce della protesta e impedire che, all’inizio dell’autunno, il reparto di ostetricia e ginecologia venga definitivamente chiuso. «La strada è ormai tracciata. – conclude il sindaco Mazzola – Tarquinia seguiterà a manifestare per non vedere calpestato il diritto alla salute».