“Ieri mattina, un camion gigantesco era in sosta davanti al Museo Nazionale Tarquiniense (così si chiama il Museo Etrusco di Tarquinia) e gli addetti della ditta di trasporti, utilizzando una grande gru caricavano sul mezzo dei voluminosi imballaggi”.
“Cosa contenevano le grosse scatole? Una delle più belle tombe di Tarquinia, quella “della Nave”, i cui dipinti furono staccati a suo tempo dalla pareti originarie e “rimontati” dentro a una sala di Palazzo Vitelleschi. Per portarla dove? Da notizie raccolte sarà trasportata a Parigi, dove verrà allestita una mostra con pezzi etruschi provenienti da tutta l’Etruria. Oltre ai preziosi dipinti i francesi hanno preso in prestito anche alcuni vasi e piatti con scene erotiche. I cugini d’oltralpe si fregano le mani. Con gli antichi reperti etruschi ci faranno tanti bei soldini. Infatti, la mostra parigina rimarrà aperta per sei mesi, salvo proroghe, e l’incasso dei biglietti coprirà abbondantemente lo sforzo logistico e finanziario intrapreso. E i tarquiniesi? Rimarranno con un pugno di mosche, come al solito! E con un museo “mutilato” per mesi di alcuni preziosi oggetti…”.
Silvano Olmi