“Per essere inclusi nella banca dati dell’AIRTUM occorre valutare e presentare i dati d’incidenza di almeno tre anni consecutivi che, nel nostro caso, vanno dal 2006 al 2008. – hanno dichiarato gli esperti – Per il 2006 abbiamo studiato 3500 casi, di cui 1497 sono stati accertati come casi di tumore mentre 879 sono ancora in corso di studio. Siamo ora in attesa di ricevere i dati delle persone che si sono curate nell’altre AUSL del Lazio e fuori dai confini regionali”. “Il Registro dei Tumori è uno strumento fondamentale per conoscere in modo scientifico, per prendere in considerazione il rapporto tra le cause d’insorgenza della malattia e i fattori che possono provocarla. – ha affermato il sindaco Mazzola – La competenza, la professionalità e l’autorevolezza dell’equipe medica, che sta svolgendo un lavoro molto difficile, sono la garanzia della validità scientifica del progetto”. Nessuna struttura ospedaliera, pubblica o privata, ha l’obbligo di archiviare i dati relativi alla diagnosi e alla cura dei tumori. Attualmente sono attivi 34 registri di popolazione o specializzati che seguono il 40 % della popolazione italiana, nel centro Italia però solo il 25%. Le informazioni sono archiviate da un software e includono il tipo di cancro diagnosticato, il nome, l’indirizzo, l’età e il sesso del malato, le condizioni cliniche in cui si trova, i trattamenti che ha ricevuto e sta ricevendo e l’evoluzione della malattia.
Tarquinia, presentato il primo anno di lavoro del Registro dei Tumori
Il gruppo di lavoro del Registro dei Tumori, il progetto dell’Ausl di Viterbo finanziato dal Comune di Tarquinia e dalla Provincia di Viterbo, ha presentato i risultati del primo anno di lavoro. Erano presenti il sindaco Mauro Mazzola, il vice sindaco Renato Bacciardi, la dott.ssa Fabiola Cenci, direttore del Distretto VT2, i dott. Adriano Giacomin e Marco Montanaro. L’equipe ha analizzato i casi di neoplasia relativi al 2006 ed ha avviato l’indagine su quelli riguardanti il 2007, che si concluderà alla fine del 2012.