Proseguono le indagini di Carabinieri e Polizia per individuare i responsabili della violenta esplosione avvenuta la notte scorsa in via dell’Immacolata, nei pressi del Palazzo di Giustizia. Come anticipato ieri, all’ipotesi iniziale di un ordigno esplosivo si è poi sostituita, nel corso della giornata quella di un rudimentale petardo, magari costruito utilizzando polvere pirica rimasta dopo la notte di San Silvestro. In questo contesto, desta però grande sconcerto che gli ignoti responsabili di quella che potrebbe definirsi una classica “bravata” abbiano potuto agire del tutto indisturbati in un luogo particolarmente sensibile come è quello di una cittadella della giustizia.
Il sistema di videosorveglianza è presente solo in Tribunale, ma non nelle aree adiacenti e quindi la struttura risulta così potenzialmente indifesa. Una situazione particolarmente rischiosa, come sottolineato ieri dal dottor Giovanni Lucchesi, dirigente del Commissariato di Viale della Vittoria. Proprio il funzionario della Polizia di Stato, nel pomeriggio di ieri ha contattato direttamente il sindaco Cozzolino chiedendo un rapido intervento da parte dell’amministrazione comunale che renda effettvo e non limitato dalla presenza di estese aree scoperte il sistema di videosorveglianza al servizio del Palazzo di Giustizia. Non solo. È stato chiesto anche di chiudere l’accesso alle due cabine elettriche. C’è poi un altro problema urgente da risolvere, emerso dal racconto degli abitanti della zona risvegliati dal boato provocato dall’esplosione e confermata dagli inquirenti, che lo subiscono pesantemente durante ispezioni e controlli. Riguarda l’illuminazione pubblica lungo via dell’Immacolata, che i cittadini (e forze dell’ordine) chiedono di migliorare perché la ritengono insufficiente, per il numero di lampioni e per il tipo di luce, poco chiara, che lascia diverse zone in ombra.