Uno degli argomenti politici utilizzati dall'amministrazione comunale in favore dell'approvazione della variante termale da parte della Regione Lazio è il fatto che senza l'ok della Pisana il Comune potrebbe perdere la proprietà dei terreni oggetto della transazione con il fallimento Mastrofini del maggio 2002. Con la società, infatti, il Comune ha aperte ben tre cause. La Mastrofini però afferma che l'approvazione della variante da parte della Regione non cancella gli elementi che hanno prodotto le cause, e cioè l'interruzione dell'iter di approvazione della variante stessa, precisando che quello del 2008 è un altro provvedimento rispetto alla variante del 2002. Non solo. La Mastrofini rivendica anche il compossesso dei terreni di una parte dell'area squisitamente termale e segnala la presenza di ipoteche sull'altra parte. Responsabile di tutto il procedimento per conto del Comune è l'architetto Massimo Piacentini.
Architetto Piacentini, che succede se la Regione non approva la variante, ha ragione Mastrofini?
"Direi proprio di no. Ha ragione l'amministrazione comunale. Anzi l'equivoco nasce proprio dal ragionamento della Mastrofini. In realtà con l'approvazione in consiglio comunale dello scorso ottobre non ci troviamo di fronte a una nuova variante rispetto a quella della delibera 37/2002 ma di fronte alla sua integrazione, dopo un iter che aveva portato la Regione a formulare una serie di prescrizioni nel 2003. Di queste ce n'era una che l'amministrazione comunale non poteva recepire ed era quella relativa al trasferimento dei diritti ad uso civico che gravavano su alcuni terreni e dei quali poteva occuparsi solo l'Associazione Agraria. Il Comune si attivò nel 2005 ma l'Associazione non rispose".
Se il Comune si attivò solo nel 2005 vuol dire che l'iter amministrativo è stato interrotto, o no?
"Bhè sì, ma in realtà il Comune già dal 2004 aveva provato invano a iniziare questo procedimento di liquidazione degli usi civici, riuscendoci solo nel 2008. E l'avvio del procedimento è sufficiente per la Regione a ritenere ottemperata la prescrizione del 2003. Si tratta dell'ultima prescrizione che il Comune doveva recepire e che ha recepito, integrando il testo della variante del 2002. La variante del 2008, quindi, non è altro che quella vecchia integrata delle prescrizioni regionali".
Ok, posto che la variante sia la stessa anche lei però riconosce che l'iter di approvazione è stato interrotto e che quindi l'approvazione della variante oggi non farebbe decadere le cause intentate dalla Mastrofini…
"Sì, però questo non per responsabilità dell'amministrazione comunale anche se è vero che la Mastrofini può continuare a dire che sono venute meno le condizioni della transazione e basta, non importa di chi sia la colpa. Questo aspetto si potrà risolvere solo in sede giuridica".
Veniamo alla situazione in cui versano i terreni interessati dalla variante. Intanto la questione delle cosiddette aree boscate, con riferimento agli incendi che hanno interessato parte della zona nel 2006 e 2007. Perché non sono state escluse dalla variante?
"Semplicemente perché tutta la documentazione relativa era già stata trasmessa nella sua interezza: a seguito delle indagini della Sovrintendenza all'Etruria Meridionale del 2000- 2001 si attivò un vincolo archeologico che venne supportato da un vincolo paesistico imposto con provvedimento amministrativo. Gli eventi successivi, e mi riferisco agli incendi, di per sé non sono rilevanti".
La questione più preoccupate per la parte pubblica, tuttavia, è quella relativa alla proprietà dei terreni che furono oggetto della transazione con il fallimento Mastrofini. Prima questione: c'è già un primo pronunciamento del Tribunale che riconosce il compossesso tra Comune e Mastrofini dei terreni su cui sorge anche il rudere dell'albergo. Il pronunciamento di merito ci sarà nel 2011, come si farà a fare le Terme in queste condizioni?
"È vero, il compossesso è stato riconosciuto. Per non aspettare il 2011 credo che per questo aspetto l'amministrazione comunale dovrebbe cercare di comporre la vertenza con il concorrente attraverso un accordo privato che possa chiudere la questione, cosa che peraltro il Comune aveva già tentato in passato ma senza riuscirci".
E per le ipoteche? Il legale della Mastrofini dice che la cancellazione delle ipoteche è sostanzialmente compromessa…
"Le ipoteche possono essere estinte solo con l'approvazione della variante. Con questa, infatti, si modificano gli indici edificatori e i terreni acquistano maggiore valore. Ed è proprio questo maggior valore del bene che consentirà alle banche di sciogliere le ipoteche e al Comune di rientrare in possesso dei terreni, e quindi di disporne".
Come si procederà dopo?
"Il Comune procederà a una gara di evidenza pubblica per la concessione a un privato che, in cambio della realizzazione di tutte le strutture pubbliche delle Terme ne riceverà per un certo numero di anni la gestione quale giusto profitto al suo investimento".