Quanto ne sappiamo di terremoti e cosa fare in caso di violente scosse? Dopo i due disastrosi sismi che, a distanza di soli due mesi, hanno messo in ginocchio il centro Italia, il Trc Giornale ha effettuato un sondaggio tra i civitavecchiesi per saggiare le conoscenze delle più elementari norme di sicurezza.
Nonostante il rischio di terremoti nel comprensorio sia piuttosto basso, almeno secondo le principali mappature sismiche del Paese, è sempre bene tenere a mente alcuni semplici comportamenti da adottare in caso di emergenza. Il campione di civitavecchiesi intervistati per le vie del centro sembra aver superato l’esame delle conoscenze di base da applicare nel malaugurato caso di scosse sismiche. In molti hanno dichiarato di aver chiaramente avvertito le vibrazioni dell’ultimo terremoto, portandosi subito, se in ambiente casalingo, in prossimità di muri portanti, pilastri o al riparo sotto tavoli resistenti. “Ho sentito delle scosse piuttosto forti, giorni fa – racconta una ragazza – e ho visto i lampadari e il letto che tremavano. Allora mi sono subito alzata e messa al riparo sotto una parete portante, aspettando che si finissero le vibrazioni”. Più spaesati i civitavecchiesi che, in caso di scosse, si dovessero trovare per strada, all’aria aperta. In molti hanno dichiarato di non saper bene come comportarsi o dove rifugiarsi, nonostante sia stato recentemente stilato un piano d’emergenza per Civitavecchia. La città compare infatti tra i Comuni virtuosi del Lazio, circa il 66% del totale, ad essere dotata di un piano anti crisi stilato dalla Protezione Civile, il cui contenuto, secondo l’indagine del Trc Giornale, non risulterebbe essere molto noto ai cittadini. “Se mi trovassi per strada durante un episodio sismico – spiega una signora – non saprei bene cosa fare o dove rifugiarmi, cercherei solo di non andare nel panico. Ma, per fortuna – conclude – l’eventualità che si verifichi in una zona come questa, a basso rischio sismico, è piuttosto improbabile”.