Una Ztl che non c’è, dove vige l’anarchia selvaggia, dove le auto continuano a transitare indisturbate, mentre non si organizza nessuna attività per valorizzare la zona. Si alza la protesta dei commercianti di via Trieste, che questo pomeriggio hanno spiegato tutti i problemi che riscontrano quotidianamente, segnalando anche che alcuni esercizi commerciali stanno chiudendo. Raccolti in terza strada,c’erano i titolari di Graffirti, Geco Bar, Outlet Eco, Officina della Moda, Paprika, La Bottega del Buongustaio, Fataletinica, Danza Maria.
Tutti d’accordo nelle valutazioni di una situazione che sta diventando insostenibile. “”Questa è un’isola che non c’è – ha esordito Antonella Pais di Graffiti -. È un’area ibrida dal momento che le auto continuano a transitare indisturbate, parcheggiano perfino di fronte all’ingresso dei nostri negozi. È deprimente venire a via Trieste, è una via in decadenza quando potrebbe essere invece un fiore all’occhiello. Come commericanti circa un anno fa, insieme all’assessorato al Commercio e alla Confcommercio, avevamo aderito all’iniziativa del centro commerciale naturale, ma di quel progetto non si è più saputo nulla, mentre non si registra nessun intervento di abbellimento urbano”. Analoghe le valutazioni anche da parte della signora Rita Colucci dell’Officina della Moda: “Le carenze ci sono e sono tante – ha detto – e i quattro negozi che sono rimasti vanno sempre peggio. O si decide di far diventare questa zona un’isola pedonale a tutti gli effetti con le iniziative conseguenti oppure che ci sta a fare? Si è trasformata in un vero e proprio ghetto, mentre l’amministrazione comunale decide di far installare per un mese intero le bancarelle al viale”. Spiega infatti Ornella Pagano dell’Outlet Eco che “si era detto a suo tempo che le bancarelle dovevano essere allestite qui, proprio per far vivere questa strada che è un vero spettacolo, ma invece si fa tutto all’esterno, e nonostante i nostri sforzi le cose non vanno bene”. Diversi gli esercizi commerciali che stanno chiudendo, mentre si aggiunge il problema dei dissuasori all’ingresso della Ztl, che sembrano funzionare a corrente alternata. Una questione segnalata anche da diversi cittadini, e rispetto alla quale non si escludono anche iniziative di denuncia in Procura.