“Credere che si possa già ottenere il rimborso di quanto pagato è illusorio e non è neanche corretto e onesto farlo credere”. È il giudizio espresso da Vittorio Petrelli in merito alla questione della Tia Straordinaria 2011. L’esponente di Centro Democratico sottolinea che ad oggi c’è una sospensiva che protegge da sanzioni chi non ha ancora pagato e non intende farlo fino alla decisione di merito che sarà pronunciata a gennaio.
“Solo allora, se i ricorsi saranno accolti e il Comune rinuncerà all’appello – afferma Petrelli – potrà dirsi che chi non ha pagato non deve più pagare e chi ha pagato ha diritto al rimborso. Però non facciamoci troppe illusioni: se il buco di bilancio di Hcs non sarà colmato da Pantalone, ovvero noi tutti, con la Tia straordinaria, dovrà essere colmato da Pantalone in altre altra maniera”.
Petrelli riserva infine una frecciata alle associazioni che oggi si ergono a paladine dei cittadini. “I civitavecchiesi con un po’ di memoria ricorderanno che qualche anno fa, quando ero consigliere di opposizione alla pessima amministrazione Moscherini e nessuna organizzazione di difesa dei consumatori si occupava dei fatti della nostra città – dichiara Petrelli – ho promosso la costituzione della prima sezione locale di una di queste associazioni, l’Mdc, di cui sono stato per breve tempo anche presidente, e diversi ricorsi al Tar contro delibere che cozzavano contro i più elementari principi di buona amministrazione, come esternalizzazione dell’ufficio tributi e casette di legno, di cui ho sempre sostenuto, in tutto o in parte, i costi utilizzando il gettone di presenza che percepivo come consigliere e ricorrendo anche al mio stipendio. Tra questi anche il ricorso proposto al Tar, come Mdc, contro l’aumento spropositato, oltre il 30%, della Tia deliberato nel 2010 da Moscherini per tappare i buchi di una gestione dei rifiuti che appariva già inefficiente e clientelare. Per queste iniziative scomode sono stato anche minacciato dall’allora maggioranza di essere dichiarato decaduto. Ciò detto, mi chiedo davvero se le diverse associazioni che oggi si fanno paladine dei cittadini siano davvero preoccupate di tutelare questi ultimi, dov’erano quando si creavano le condizioni del disastro annunciato delle partecipate comunali?”.