Due anni di tempo per risollevare le sorti di Civitavecchia. Lo chiedono ai cittadini il sindaco Tidei e il vice sindaco Enrico Luciani. Nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella tarda mattinata il primo cittadino e il suo vice hanno evidenziato come dal momento della sua nascita la nuova giunta si sia trovata ad affrontare emergenze praticamente ogni giorno ed hanno chiesto due anni di tempo per invertire la tendenza.
“Ormai la grave situazione economica che abbiamo ereditato – ha commentato il sindaco Pietro Tidei – è nota alla città. Dobbiamo guardare avanti e iniziare con i progetti anche se secondo me c’è bisogno almeno di altri due anni per rilanciare Civitavecchia. Questa mattina ne abbiamo presentati diversi, tra i quali il Patto degli Etruschi ed quello relativo al Villaggio del Fanciullo. Poi la variante 31 al Piano Regolatore, per quello che riguarda l’area adiacente la ferrovia e la stessa stazione che dovrebbero poi ospitare la scuola elementare di via Buonarroti che verrebbe acquisita dal comune per i propri uffici. Continuano i lavori del mercato mentre ripartiranno quelli della Marina visto che abbiamo scoperto che non c’era alcun vincolo ambientale sull’area in questione. Inoltre porteremo avanti il Social Housing per rispondere all’emergenza abitativa. Novità arrivano anche dalla Civitavecchia-Orte, progetto che dovrebbe costare 700 milioni di euro, risultando quindi irrealizzabile per la mancanza di copertura economica. Abbiamo trovato soluzioni alternative con un progetto parallelo da 260 milioni di euro e per questo è stato fissato un tavolo con tutti gli enti interessati ed i vari sindaci. Se tutto dovesse andare bene, i lavori partiranno nel 2013”.
A parlare invece del nuovo rapporto che l’amministrazione comunale ha intenzione di instaurare con Autorità Portuale ed Enel è stato il vicesindaco Enrico Luciani.
“Ho visto i progetti che il presidente dell’Authority Pasqualino Monti ha intenzione di realizzare e credo che il porto abbia le caratteristiche per risollevare la nostra città da questa situazione di crisi. Se riuscissimo a rafforzare la collaborazione tra porto e comune, i tempi di rilancio della città sarebbero ulteriormente ridotti. Anche perché, per Civitavecchia sia il porto che l’Enel, inteso anche come Tirreno Power, rappresentano una servitù. Quello che chiediamo in cambio non saranno soldi, così come ha fatto la precedente amministrazione, ma infrastrutture che serviranno a migliorare i settori della città che ora sono in emergenza, come quello idrico, quella rifiuti e quella abiativa”.