“Non ci sono più parole”. È quanto dichiara l’ex sindaco Pietro Tidei, che commenta la notizia del fallimento di Civitavecchia Infrastrutture.
“L’arroganza, l’incompetenza, la sciatteria della Giunta 5stelle – attacca Tidei – è ormai nota a tutti. Ma il fallimento incredibile della società del patrimonio comunale fornisce la dimensione del disastro gestionale dei 5 stelle di cui si vede solo la punta dell’iceberg, ma che ben presto sarà chiaro a tutti nelle reali dimensioni. Mai, dico mai, dal dopoguerra ad oggi, la Città di Civitavecchia aveva perso il controllo delle infrastrutture di proprietà di tutti i cittadini. In un colpo solo, i 5 stelle hanno mandato in fumo: l’autoparco comunale, con annesso comando dei Vigili Urbani e posto di soccorso delle ambulanze locali; l’impianto di Via Leopoli, un insieme di magazzini ed uffici che la mia Giunta ipotizzò trasformare in un centro direzionale moderno, il permesso a costruire si è perso nei meandri dell’Ufficio Urbanistico; ma soprattutto non è più nella disponibilità del Comune e dei cittadini di Civitavecchia la rete idrica. Non ci sono parole. Non era mai successo. Non dovrà mai più succedere. A questo danno, stimabile tra i 15 e 20 milioni di euro, va sommato l’altro disastro di HCS, dove un personaggio che non saprei nemmeno definire, è riuscito a portare i debiti da 19 milioni di euro ad oltre 60. Per fare questo, stipendi e rimborsi fantasmagorici, che si sono rivelati poi erogati irregolarmente, come sostiene la stessa segretaria generale a 5 Stelle, che addirittura ha chiesto l’intervento della Corte dei Conti. Solo le procedure dei quattro concordati sono costate qualcosa come 1,7 milioni di euro. Risultato? Quattro concordati, tutti bocciati. Un record per il Tribunale di Civitavecchia, purtroppo negativo pure questo. Presto dovremmo parlare anche del disastro gestionale della nuova CSP, dove si chiedono sacrifici a 370 lavoratori, ed i manager si assegnano, con i soldi dei lavoratori, premi di produzione, non si capisce bene per quali risultati. Insomma solo per parlare delle società partecipate Cozzolino ed i suoi hanno accumulato quasi 100 milioni di debiti. E parlano di risanamento, che vergogna. Qualsiasi altro amministratore si sarebbe dimesso da almeno due-tre anni, ma questi hanno il compito di tenere il potere, a tutela dei poteri forti, il più possibile. Dell’interesse dei cittadini e della comunità, gli interessa meno di niente. A questo punto, visto che ormai gli elementi ci sono tutti e sono ben noti, occorre che al più presto la Magistratura, che è sempre un potere dello Stato, intervenga, nell’interesse pubblico, per porre fine a questo disastro che peserà per decenni sulle spalle dei malcapitati civitavecchiesi. Questa dei 5 stelle è una lezione amara e pesantissima che dovremmo ricordarci bene tutti. Ognuno dovrà esaminare i propri errori e fare in modo che non si ripeta mai più un disastro del genere”.