Ridurre la pressione fiscale che subiscono i civitavecchiesi si può: basterebbe far pagare di più chi può farlo, Enel e porto in primis. A parlare è il consigliere del Partito Democratico Pietro Tidei, secondo cui è ingiusto che a pagare spese di gestione e manutenzione di città e servizi siano solo i circa 55mila civitavecchiesi, senza toccare chi invece utilizza relamente infrastrutture e servizi pubblici.
“In nessuna cittadina italiana delle stesse dimensioni di Civitavecchia – afferma l’ex sindaco – si è costretti a rifare le strade di accesso al porto, alla stazione ferroviaria o alla zona delle centrali elettriche ogni due o tre anni a causa del transito di milioni di persone e di centinaia di migliaia di mezzi pesanti. In nessuna cittadina da 55.000 abitanti occorre fare due turni di raccolta rifiuti nei pressi del porto; in nessuna Città di 55.000 abitanti occorre pagare straordinari ai vigili per gestire l’accesso al porto. Tutti questi costi in più sono determinati direttamente dalle Centrali elettriche e dal Porto e sono pagati attualmente dai 55.000 residenti. Enel per la verità – prosegue Tidei – aveva sempre contribuito, prima che Cozzolino decidesse incredibilmente di far pagare i costi determinati da ENEL direttamente ai cittadini. Risultato della sciagurata scelta è stata una delle tassazioni più alte d’Italia. Un buon amministratore – continua – dovrebbe tutelare i propri concittadini, quantomeno non caricarli di oneri di cui usufruiscono altri. Per questo l’Ordinamento dello Stato ha previsto la possibilità di stipulare delle Convenzioni, far pagare chi realmente utilizza le strutture, infrastrutture e servizi pubblici. Per essere chiari – aggiunge l’ex sindaco – quando ho amministrato, ho sempre preferito far pagare più ad Enel che ai miei concittadini, e volevo fare lo stesso con il Porto. Ho sempre pensato che, attraverso una specifica convenzione, dovesse essere richiesto anche un piccolo contributo alle spese a chi utilizza servizi e strutture della Città. L’attuale classe dirigente – affonda il consigliere del Pd – difetta proprio di questo coraggio dinnanzi ai poteri forti. Preferisce abbassare la testa dinnanzi ad armatori ed Enel, regalargli milioni di euro e massacrare di conseguenza i cittadini con imposte fuori di ogni logica e senso di umanità. Io sto esattamente dall’altra parte: i potenti paghino per quello che consumano e siano ridotte le imposte ai cittadini, con particolare riferimento alle fasce più in difficoltà. Questa era, ed è, la nostra politica di bilancio – conclude Tidei – che se non fosse stata interrotta da qualche ‘benefattore del popolo’, sarebbe già realtà”.