Tre stazioni appaltanti all’interno del Comune di Civitavecchia, oltre alle Opere Pubbliche gli appalti si affidano anche all’Urbanistica e alle Manutenzione, secondo una prassi del tutto singolare per la consigliera del Pd, Marietta Tidei. L’esponente del centro-sinistra, in una nota stampa, mette inoltre in evidenza i ribassi al limite del ridicolo, sottolineando il fatto che gli invitati alle gare sono sempre gli stessi. All’interno la nota integrale.
"In una città che ormai sembra assuefatta a tutto, succede, senza che nessuno si scandalizzi troppo, che di tutto ciò che riguarda gare e appalti si sappia pochissimo visto che la documentazione è difficilissima da reperire. Nei comuni virtuosi, infatti, tutta la documentazione inerente a gare o ad affidamenti d’incarico si può scaricare dal sito dell’Ente, a Civitavecchia invece sono stati pubblicati solo 4 o 5 affidamenti d’incarico senza neanche la documentazione relativa e si sono resi pubblici solo i pochi lavori che non presentano anomalie palesi poiché riguardano professionisti non del posto. Altra questione che quantomeno andrebbe approfondita è lo spacchettamento degli appalti sui diversi assessorati. Sebbene i Lavori Pubblici siano competenza degli uffici dell’Assessorato omonimo a Civitavecchia si assiste ad una strana ripartizione dei lavori delle forniture e delle progettazioni tra i vari Servizi anche non competenti. Ecco così nascere l’Assessorato alle manutenzioni, che avrebbe avuto un senso se si fosse occupato di manutenere i beni della città ma che invece si occupa soprattutto di appaltare nuove opere. Lo stesso dicasi per l’Assessorato all’Urbanistica che dovrebbe occuparsi di programmazione sul territorio, ma che si occupa anche dell’appalto e della gestione di alcune opere pubbliche. Se poi a tutto questo si aggiunge la particolarità con cui si procede alle gare ed al criterio di scelta dei soggetti da invitare si chiude il cerchio.
La legge a tal proposito impone un rigoroso riscontro delle capacità tecnico organizzative dei professionisti e delle imprese da invitare attraverso un elenco pubblico che ogni anno viene aggiornato e dove gli interessati dichiarano di quante persone è composta la loro struttura e quali competenze sono in grado di garantire. E’ chiaro che uno studio ben organizzato e nutrito di collaboratori interni ed esterni con una certa esperienza avrà maggior possibilità di essere invitato alle gare rispetto ad un altro composto da pochi, specie nei lavori più impegnativi. A Civitavecchia invece funziona al contrario. Accade che soggetti che presentano un curriculum invidiabile e dichiarano una lista assortita di professionalità qualificate vengano invitati a realizzare un paio di rotatorie, mentre lavori da milioni di euro siano affidati a studi composti da singoli o al massimo da due persone. Il tutto diventa sospetto quando gli invitati alle gare sono gli stessi collaboratori interni del vincitore che nell’elenco risultano registrati ad un diverso indirizzo tanto per depistare. Per non parlare poi degli affidamenti diretti senza gara che, sebbene non consentiti dal testo Unico dei Contratti, vengono elargiti grazie ad una piccola ma sostanziale modifica al regolamento interno fatta, guarda caso, proprio dall’Assessorato all’Urbanistica e non da quello ai Lavori Pubblici. E’ legittimo augurarsi che qualcuno risponda di tali e tante anomalie nelle opere pubbliche, visto che quasi tutte le opere vengono finanziate attraverso i mutui e che a pagarle saranno comunque i cittadini".
Marietta Tidei