Jentu è una riscrittura del Don Chisciotte di Miguel de Cervantes, che attinge, oltre al romanzo, anche a diversi spunti letterari e cinematografici, tra cui la poesia Don Chisciotte del poeta turco Nazim Hikmet, cui il coreografo Stefano Mazzotta si è ispirato per la creazione del personaggio del protagonista; nello spettacolo come nel testo, lo sguardo di Don Chisciotte si posa sull’ambiguità della vita senza farsene schiacciare, sfida le convenzioni, prova a tenere insieme passione e disincanto perché la bellezza trionfi sopra ogni imbruttimento del mondo.
Ma è nel titolo che si rivela l’anima del progetto: Jentu in dialetto salentino, terra d’origine del coreografo, significa vento, elemento semantico che assume un triplice significato nella scrittura scenica: il primo legato a tradizioni e leggende popolari secondo cui alcuni venti sono portatori di follia e fanno impazzire gli uomini, proprio come l’eroe protagonista incompreso, ridicolizzato e neutralizzato in quanto pazzo. Il vento è anche metafora dello scorrere del tempo e dell’avanzare della vicenda, ambientata in un momento storico indefinito. Il vento diventa quindi elemento cui aggrapparsi per sfuggire all’immobilità. Non ultimo, il senso di sospensione, di trasporto e di leggerezza del vento si traduce nelle scelte coreografiche.
Come dice Stefano Mazzotta: “La follia di Don Chisciotte ci può rendere saggi. Il suo sguardo resta prezioso per chi osa ancora oggi, ai tempi del pensiero unico, sperare contro ogni speranza. E’ un innocente che grida perché lo si liberi dagli incantamenti del mondo”.
TRAILER “JENTU”: https://vimeo.com/173589870
INFO E PRENOTAZIONI: tel. 324 6105349 info@cietwain.com www.cietwain.com
biglietti: 8€, ridotti 5€ e residenti 3€