Non sarà sicuramente un incontro decisivo, anzi, essendo il primo sarà con tutta probabilità interlocutorio, ma domani, dal tavolo convocato a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico potrebbero comunque emergere novità importanti in funzione del futuro della centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord. L’appuntamento è per le 10,30, presso la sala Commissioni del settimo piano della sede del Ministero in via Molise.
In quella sala si ritroveranno, oltre ai rappresentanti dei ministeri interessati e delle aziende energetiche che detengono impianti a carbone nel centro e sud Italia, anche le organizzazioni sindacali e le associazioni ambientaliste. L’incontro servirà anzitutto a vedere se la data del 31 dicembre 2025 fissata per l’uscita dal carbone è veramente ultimativa. Vale la pena di ricordare che l’impegno politico al phase out dal carbone, già fissato dai governi precedenti, è stato accompagnato dalla previsione di una serie di interventi necessari per compensare la potenza a carbone da dismettere nel rispetto della sicurezza del sistema elettrico nazionale. Va anche sottolineato che lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico, nella lettera di invito ai vari soggetti che parteciperanno all’incontro, parla del primo di un articolato programma di interventi che, in un contesto di forte crescita delle energie rinnovabili, comprenda nuova capacità a gas e/o sistemi di accumulo e potenziamento delle reti, da realizzare nei tempi dati attraverso azioni che accelerino le procedure autorizzative e favoriscano la riconversione dei siti. Il Ministero dello Sviluppo, quindi, guarda comunque al gas come un’opzione importante sul dopo carbone. E quindi, considerato che nel corso dell’audizione alla Camera dello scorso mese, il direttore di Enel Italia, Carlo Tamburi, aveva annunciato la presentazione di un progetto per la trasformazione a gas di Torre Nord, tutto lascia ritenere che il futuro dell’impianto sia praticamente già scritto.