CIVITAVECCHIA – Segnatevi la data: 2 luglio 2019, insomma ieri. Ebbene, proprio ieri la centrale di Torre Valdaliga Nord dopo mesi di funzionamento a scartamento ridotto, a quanto sembra per interventi di manutenzione ad un gruppo ma forse anche per altre ragioni, ha ripreso a produrre energia quasi a pieno regime. Considerando infatti 12 ore di funzionamento, dalle 7 del mattino alle 19, l’impianto ha funzionato con una potenza media al di sopra dei 1500 megawatt, con una punta di 1600 megawatt, quindi con percentuale di utilizzo tra il 76 e il 78 %.
Si tratta di valori nettamente superiori rispetto a quelli, estremamente bassi riscontrati nei mesi precedenti, che lasciano comprendere come la centrale abbia ripreso ad operare con tutti e tre i gruppi. A fornire il dato è il neonato gruppo interdisciplinare di monitoraggio e controllo su energia ambiente, organismo che vede al lavoro i medici Paolo Giardi e Gian Pio Viti e il dottor Franco Marino, che hanno iniziato un lavoro di attenta e capillare verifica.
Nelle prossime settimane sarà possibile verificare se quanto avvenuto ieri ha avuto carattere episodico, magari in presenza di una maggiore richiesta di energia elettrica, oppure se Enel intende da adesso in poi utilizzare la potenza disponibile per una produzione continuativa, ripristinando di conseguenza livelli di consumo, e quindi anche della movimentazione di carbone che aveva avuto fino a quale mese fa. Potremmo anche trovarci di fronte, viceversa, ad una strategia diversa, con l’azienda che magari ha deciso di operare in modo discontinuo, con un occhio attento al prezzo orario dell’energia. Al riguardo, proprio il gruppo interdisciplinare di monitoraggio e controllo su energia e ambiente evidenzia la circostanza che durante le 12 ore di funzionamento dalle 7 alle 19 di ieri, il prezzo dell’energia nella Zona Centro Sud Italia dove opera Torre Valdaliga Nord si è attestato intorno ai 72 euro per megawattora, il doppio del valore riscontrato in Germania e oscillante intorno ai 35 euro per megawattora.