La proroga per tutto il 2017 della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori delle centrali di Tirreno Power, tra le quali quella di Torre Valdaliga Sud. E’ questo il risultato strappato finora dalle organizzazioni sindacali che continuano gli incontri presso il Ministero per lo Sviluppo Economico per evitare l’ulteriore acuirsi della crisi aziendale, che, come si ricorderà ha portato Tirreno Power a proporre il licenziamento per 186 dipendenti, 46 dei quali a Civitavecchia.
Dopo lo stop alla messa in mobilità dei 186 lavoratori, arrivato dopo il vertice svoltosi il 20 settembre scorso al Ministero, ieri è arrivata la proroga, per ulteriori 12 mesi a partire dal prossimo 1 gennaio, della cassa integrazione straordinaria. Un risultato che viene commentato diversamente dalle diverse sigle sindacali. Cgil, Cisl e Uil del settore elettrico valutano positivamente il lavoro svolto finora dalle istituzioni nazionali e locali e sollecitano Tirreno Power a compiere analogamente uno sforzo di responsabilità. Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil spiegano che sono stati calendarizzati, tra azienda e segreterie nazionali, una serie di incontri al fine di giungere entro la fine di novembre ad un accordo che contempli tutte le misure utili a garantire una gestione meno traumatica possibile dei lavoratori interessati. Di diverso avviso l’Ugl che commenta in termini negativi rispetto a quanto scaturito dagli ultimi incontri al Mise e parla di un altro anno di martirio per le lavoratrici e i lavoratori di Torre Sud, nel corso del quale l’azienda avrà la possibilità di chiamare i lavoratori a gettone nei casi di bisogno. Per l’Ugl si è soprattutto assistito ad un vero muro, guidato anche dalla rappresentanza della Regione Lazio, che ha volutamente escluso la possibilità che i dipendenti di Torre Sud possano essere riassorbiti da Enel. Secondo l’organizzazione sindacale è assurdo ricorrere all’assistenza statale quando sarebbe stato più onesto chiamare Enel al tavolo e costringerla a rispettare gli accordi. L’Ugl, quindi, chiama nuovamente alla mobilitazione, giudicando necessaria una manifestazione più ampia possibile che veda interessati il Comune, tutte la categorie e le organizzazioni sindacali, nella quale chiedere con forza il rispetto della convenzione stipulata tra Palazzo del Pincio ed Enel.