Ha risposto a tutte le domande del Gip, l’ingegner Flaminia Tosini, nel corso dell’interrogatorio di garanzia svoltosi ieri pomeriggio in merito all’inchiesta che la vede indagata assieme al presidente della Mad e della New Green Roma, Valter Lozza, per una serie di presunti reati nella gestione del ciclo dei rifiuti, con particolare riguardo alla scelta dell’impianto di Monte Carnevale come sede della nuova discarica capitolina. Tre i reati contestati ai due indagati, ovvero corruzione, concussione e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente. Tosini, che si trova ai domiciliari da una settimana, era accompagnata dal suo legale, l’avvocato Marco Valerio Mazzatosta e, come detto, ha risposto a tutte le domande formulatele dal giudice per le indagini preliminari, la dottoressa Annalisa Marzano.
Il funzionario della Regione Lazio, al momento sospesa dal servizio, ha respinto ogni addebito e chiarito che tra lei e Lozza non c’era alcun legame di carattere sentimentale. Tosini, facendo riferimento alla notevole differenza di età, ha parlato di una importante amicizia, mai sfociata però in qualcosa di sentimentale o sessuale. L’ingegner Tosini ha anche spiegato il perché dei costosi gioielli ricevuti in regalo da Lozza, parlando di scambio reciproco di regali e fornendo un elenco di oggetti che lei stessa aveva donato nel tempo all’imprenditore. Riguardo la scelta dell’impianto di Monte Carnevale gestito dal presidente della New Green Roma come sede della nuova discarica della capitale, l’ingegner Tosini ha fatto riferimento alla situazione di emergenza rifiuti che si era creata e alla necessità di trova una soluzione pressoché immediata, sottolineando che la scelta dei siti era stata esclusivamente politica, arrivata attraverso le scelte di Regione e Comune. Al termine dell’udienza, il legale dell’ingegner Tosini ha anticipato che non chiederà la revoca degli arresti domiciliari, sottolineando invece che la dirigente della Regione ha già avuto altri procedimenti giudiziari a carico dai quali è uscita sempre con assoluzioni o sentenze di non luogo a procedere e lamentando che nel corso dell’udienza non c’è stata la possibilità di fornire ulteriori spiegazioni di carattere tecnico e amministrativo. Diverso, invece, l’atteggiamento dei legali di Valter Lozza, che hanno invece chiesto la revoca dei domiciliari per il loro assistito. Al termine dell’interrogatorio di garanzia, l’avvocato Vincenzo Galassi, che difende il presidente della Mad e della NGR, ha spiegato di aver presentato al Gip una copiosa documentazione, sottolineando che i rapporti personali tra Lozza e Tosini, peraltro di natura istituzionale e non sentimentale, nulla hanno a che vedere rispetto ai reati contestati.