Il teatro nel teatro, l’avanspettacolo, nord contro sud, tante canzoni. Si presentano così le Sorelle d’Italia Isa Danieli e Veronica Pivetti. Niente di nuovo, si dirà, ma le due attrici cantanti così diverse per cultura, età, presenza scenica riescono con la loro bravura a superare le sabbie mobili dei luoghi comuni, del rivisto, del già sentito.
Nella scena spoglia che è il retro del palcoscenico la coppia di attrici costretta a rappresentare uno sgangherato spettacolo sull’unità d’Italia si accapiglia, discute, si confronta amaramente e dà vita ad uno spettacolo nello spettacolo proposto stancamente al pubblico. Accompagnate da un ottimo gruppo musicale Isa Danieli e Veronica Pivetti propongono una galleria di canzoni, brani musicali, spesso accompagnati con il ballo in cui Nord e Sud si stemperano in una bellissima e applauditissima scelta che pesca sapientemente nel mare magnum del chafé chantan, nel varietà, nella tradizione popolare, fino ai cantautori. Da Eduardo a Gino Bramieri, a Totò, Nino Taranto fino ai Gufi, a Jannacci, a Vecchioni in cui non manca neppure un involontaria citazione all’attualità del bunga bunga con i ruoli che spesso la nordica Veronica Pivetti scambia con la sudista Isa Danieli. Un cartello che proietta la storia delle due attrici cantanti in un ipotetico futuro interrompe l’incantesimo. Lo spettacolo che è filato liscio, senza sbavature, con gli applausi del pubblico, si impantana in una serie di luoghi comuni e di soluzioni che finiscono per penalizzare la bravura delle due protagoniste e disorientare il pubblico. Il messaggio sembra quello che dalle contrapposizioni fra nord e sud si finirà a lasciare il campo ad un vincitore straniero. La sudista Isa Danieli vestita da tirolese lamenta la germanizzazione, la nordista Veronica Pivetti, vestita da odalisca soffre l’orientalizzazione della sua Milano. Ma lo spettacolo perde la scioltezza della prima parte e risulta poco comprensibile, anche se la bravura delle due protagoniste riesce a limitare i danni anche nel finale con inno e bandiera accompagnato dal battimani del pubblico, come una marcetta. Fenomeno unico molto diffuso nel belpaese e impensabile nelle altre nazioni. Applausi meritati per le due bravissime attrici e Traiano al gran completo.