E’ piaciuta a tutto il pubblico presente ieri pomeriggio al Traiano Emma Bonino e le ha tributato calorosi applausi e, in alcuni passaggi del suo discorso, anche alcune ovazioni. In un teatro gremito anche in galleria la candidata del centro sinistra alla presidenza della Regione Lazio è stata accolta con grande cordialità, forse anche grazie alla concomitanza della festa della donna, giorno del suo 62° compleanno.
Minuta, esile, provata anche dai lunghi digiuni di protesta, ha condotto con grande determinazione l’intera manifestazione da sola sul palco, rifiutando, così come in altri comizi, la consueta parata dei vari esponenti politici e istituzionali che ha lasciato in platea. Ha parlato per circa 45 minuti partendo dalle questioni nazionali, attaccando le ultime decisioni assunte con il decreto adottato dal governo per tentare di rimettere in gioco i candidati del centro destra e rigettando in modo dettagliato tutte le motivazioni addotte a giustificazione del provvedimento. “Un decreto – ha affermato la Bonino – che non so se valutare tra il patetico e l’esilarante”. Ha richiamato quindi con vari esempi la legittimità e la regolarità degli ultimi interventi. “Provate a presentare a termini scaduti una domanda ad un concorso – ha dichiarato la Bonino – e trovate qualcuno che vi faccia un decreto. Un governo che viola costantemente le leggi ed i regolamenti è capace di ogni cosa. Prima che si svolgano le elezioni sono possibili altre manovre e bisogna ragionare sul come prevenirle. Magari Berlusconi, come ha già fatto in Sardegna, sta facendo a Venezia ed in altre città, scenderà in campo in prima persona, parlando a reti unificate per condizionare e stravolgere i risultati. Vi invito a non dare per scontato nulla ma a vigilare. Bisogna decidere se giocare con chi bara ed in tal caso attrezzarsi. Quello che è accaduto con il decreto è la metafora di quanto accade ormai ogni giorno nel nostro paese dove assistiamo all’annullamento della legalità”. Passando poi ad alcuni temi del suo programma, la candidata ha dichiarato che non è abituata a promettere miracoli. "Non vi dirò dunque che assumeremo tutti i precari – ha continuato la Bonino – che toglieremo l’Irap, o altri interventi del genere”. Sulle possibilità di interventi da parte della Regione si è soffermata a lungo sui disavanzi lasciati dalla Giunta Storace e sul debito che si trascinerà per almeno altri trenta anni. Ma quello che ha interessato maggiormente il pubblico sono state le sue indicazioni sulle scelte del territorio: sui rifiuti alla discarica di Malagrotta, prossima all’esaurimento, problema che dovrà riguardare essenzialmente il comune di Roma e la Provincia. I rifiuti della capitale non possono ricadere sui comuni della provincia. No quindi alla discarica ad Allumiere. Per quanto attiene i problemi della centrale, la Bonino ha fatto riferimento soprattutto alla funzionalità dell’osservatorio ambientale e ad una attenta e costante azione di monitoraggio coinvolgendo eventualmente il Ministero dell’Ambiente e quello delle Attività Produttive. Su questo punto ha sottolineato la validità dell’accordo siglato dall’Autorità portuale con l’Università della Tuscia. Non è mancato quindi il riferimento all’autostrada Civitavecchia-Orte per la quale occorre reperire ulteriori stanziamenti da parte del Cipe che però al momento ha sospeso le sue disponibilità in questa direzione. E’ tornata quindi sulle questioni della sanità. “Il commissario governativo oggi mira a ridurre il disavanzo con i tagli – ha sottolineato la Bonino – io vi propongo un’altra linea. Oggi la situazione è troppo romanocentrica, troppe ospedalizzazioni, pochi servizi alla persona. Occorre quindi evitare il ricorso al pronto soccorso, ai ricoveri, costruendo una rete alternativa efficace ed efficiente di servizi sociali ed assistenziali rivolti soprattutto agli anziani. Basta guardare alle altre regioni dove la sanità funziona, pure con meno posti letto. Sono una persona che è stata irrisa, molto stimata, spesso anche molto amata, ma pochissimo votata. Vorrei che mi amaste di meno e mi votaste di più".