Tragico epilogo per la scomparsa di Valeria, la 17enne di origine pugliese scappata mercoledì scorso dal centro di solidarietà “Il Ponte” di via Veneto a Campo dell’Oro. Era suo, infatti, il corpo di una giovane trovato senza vita sabato scorso in un appartamento di via Raffaele Caverni, nel quartiere Prati a Roma. Inizialmente, si era pensato ad una ragazza di età maggiore rispetto a quella di Valeria, poi gli inquirenti incrociando le informazioni dalle banche dati delle giovani scomparse più di recente, sono arrivati all’identificazione della minorenne. Gli investigatori sarebbero arrivati all’identificazione della ragazza grazie al tatuaggio che aveva sul braccio sinistro, nonché a un ciondolo che li ha portati a individuare il centro di recupero dal quale era fuggita.
Il proprietario dell’appartamento – come emerge da alcune fonti – è un italiano di 44 anni, che vive con la madre anziana. L’uomo sarebbe stato interrogato a lungo dagli agenti del Commissariato di Prati, ai quali avrebbe negato ogni responsabilità. Stando a quanto avrebbe raccontato agli inquirenti, avrebbe conosciuto la ragazza alla stazione di Roma Termini. La giovane gli avrebbe detto che non aveva un posto dove dormire e lui si sarebbe offerto di ospitarla. Il giorno seguente l’avrebbe trovata deceduta sul letto. Fino ad ora, l’indagine aperta dalla Procura della Repubblica è stata contro ignoti, ma non è escluso che, con l’identificazione del corpo, possa esserci una svolta nell’inchiesta. I poliziotti, intanto, avrebbero già compiuto una perquisizione dell’appartamento, ritrovando alcune dosi di metadone che sarebbero legate a un passato di tossicodipendenza del 44enne. Anche la minorenne, come detto ieri al TrcGiornale dalla sorella maggiore, era ospite de “Il Ponte” per un problema legato all’assunzione di sostanze stupefacenti. Determinanti per fare luce sulle cause della morte e sull’eventuale presenza di droga nel corpo saranno i risultati dell’autopsia e degli esami tossicologici.