“Vogliono cancellare la figura dell’accompagnatore turistico? Noi non ci stiamo!”. Il grido d’allarme arriva dall’associazione Agilo che spiega che ci sono due disegni di legge calendarizzati, con un terzo in arrivo, per il riordino delle professioni turistiche. Accompagnatori e guide turistiche si dicono pronti a dare battaglia e far valere le loro ragioni con ogni mezzo legittimo.
“Sappiamo – affermano da Agilo – che ci sono due disegni di legge calendarizzati (il terzo è in arrivo) relativi al riordino “delle professioni turistiche “, un plurale più che mai stonato visto che tali proposte vanno a normare al singolare, solo la professione di guida turistica. Basta discriminare, basta guardare solo ad interessi di parte che danneggiano tutti i professionisti del settore e la qualità dell’offerta dei servizi che prestiamo ai visitatori del nostro paese. Abbiamo sottolineato più volte che le competenze di una professione sono complementari all’altra pertanto se vogliono far scomparire una professione, attribuendone le mansioni all’altra, abbiano almeno la decenza di dichiararlo. Siamo stufi di sentirci dire che adesso non è il momento (senza alcuna motivazione peraltro), che una volta sistemate le Guide si penserà agli altri. Che tradotto vorrebbe dire MAI! Ricordate il referendum sul taglio dei parlamentari e la promessa di una legge elettorale entro un paio di mesi? Un paio di secoli, forse…Abbiamo presentato emendamenti ed osservazioni a tutti i disegni di legge su cui ci siamo confrontati con gli estensori. Proposte già pronte che a costo zero permetterebbero di normare entrambe le professioni distinguendone le mansioni ed uniformandone percorsi di accesso e forme di pubblicità. Guida ed Accompagnatore sono due professioni distinte e tali devono rimanere. Normandone una soltanto si lascerà perire l’altra. Con il risultato di liberalizzarla totalmente a scapito della qualità del servizio offerto (l’accompagnatore è spesso la prima persona che un turista incontra arrivando nel nostro paese) e dei professionisti abilitati regolarmente. C’è una volontà politica nel fare questo. Trasversale e dettata da ignoranza della materia (con estensori di disegni di legge in materia di professioni turistiche che spesso apprendono da noi l’esistenza della professione di Accompagnatore!) e smania semplificatrice. Sulla pelle dei lavoratori, che si troveranno a fronteggiare la concorrenza delle Guide e degli abusivi non più sanzionabili. Se questa è la volontà del Parlamento chiediamo al ministro Garavaglia di impegnare il Governo a trovare una soluzione che permetta agli Accompagnatori di sopravvivere, al limite permettendogli di accedere, con un esame integrativo, alla professione di guida nazionale, alla luce del fatto che le presenti proposte limitano ulteriormente l’ambito operativo della professione delegando alle guide competenze precedentemente spettanti agli accompagnatori che, con le restrizioni all’accesso presenti nella medesima proposta, non saranno mai in numero sufficiente a soddisfare la domanda, creando di fatto un abusivismo tollerato. Guida nazionale ancora sotto attacco in due disegni di legge che, a distanza oramai di oltre sette anni dalla stabilizzazione della situazione e contrariamente alle indicazioni delle sentenze nei ricorsi vinti ed al parere della stragrande maggioranza delle Associazioni di categoria maggiormente rappresentative, prevedono il ritorno agli ambiti territoriali come oramai richiesto solamente dalle Associazioni locali (le famose Guide di “quartiere” che tuonano contro i nuovi abilitati dopo avere per anni abusato di un monopolio assoluto bloccando esami e mercato). Non accetteremo riforme fatte al contrario, per fini elettoralistici, contrarie persino al buonsenso e all’andamento del mercato turistico ed invitiamo tutte le Associazioni nazionali di categoria che nominalmente affermano di rappresentare ANCHE gli Accompagnatori turistici a prendere posizione insieme a noi per tutelarne il futuro. Non abbiamo l’intenzione di cedere su questa posizione e se il ministro del turismo, il governo e il parlamento non ascolteranno le nostre richieste, siamo pronti a dare battaglia e far valere le nostre ragioni con ogni mezzo legittimo”.