C’era attesa per la pubblicazione, da parte dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, dei dati relativi alle emissioni inquinanti registrate nella giornata di giovedì dalle diverse centraline disseminate nel perimetro urbano di Civitavecchia. Un’attesa e una curiosità assolutamente legittime, alla luce della imponente e coreografica emissione di fumi dalla centrale di Torre Valdaliga Nord riscontratasi nelle prime ore della mattinata.
Enormi colonne di fumo bianco, che avevano dato forma ad alcune composizioni geometriche assolutamente particolari, ovviamente preoccupanti in una città che rispetto ai danni ambientali ha una lunga storia da raccontare. I social, come ormai è consuetudine, si erano così scatenati, con commenti più o meno coloriti e più o meno preoccupati. Enel, dal canto suo, aveva parlato di normale vapore acqueo, simile a quello che si sprigiona dalla pentola in cui si cuoce l’acqua per la pastasciutta, reso così evidente dalla particolare situazione climatica, caratterizzata da un altissimo tasso di umidità. Ebbene, i dati diffusi da Arpa Lazio, visibili sul sito istituzionale dell’Agenzia e riferiti alla giornata del 23 gennaio, parlano di una situazione assolutamente tranquillizzante. Non c’è stato alcun superamento dei limiti di legge per ciascuno degli agenti inquinanti controllati, ovvero polveri sottili, biossidi di zolfo, anidride solforosa, ozono, monossido di carbonio e benzene. Tutto nella norma, quindi, mentre in altre realtà italiane, nella stessa giornata, le polveri sottili ricominciavano a “far male”, costringendo alcune amministrazioni comunali ad assumere provvedimenti per il contenimento dell’inquinamento da particolato, come l’interdizione al traffico per alcune categorie di veicoli in determinate fasce orarie. Tutto bene, dunque, ciò che finisce bene. Ma non è comunque il caso di abbassare la guardia. Si aspetta in particolare che Arpa Lazio pubblichi i dati settimanali per ciò che concerne la situazione di via Roma, dove nell’ultimo report i biossidi di azoto, seppure entro i limiti di legge, erano notevolmente più alti rispetto ad altre zone della città.