“Il tempo scorre, l’agenda energetica per Civitavecchia sembra ferma alle dichiarazioni e il progetto turbogas per l’area di Torrevaldaliga nord sembra proseguire senza che sia stata ancora condivisa una strategia per lo sviluppo sostenibile e l’occupazione stabile”. Si parla del futuro di Tvn nel comunicato di Fiom Cgil.
“Emergenza sanitaria a parte, tra i metalmeccanici continua l’alternanza tra lavoro e cassa integrazione- spiegano dal sindacato – una condizione che deve cambiare prima possibile per il bene dei lavoratori, delle rispettive famiglie e di tutto il tessuto economico di un territorio da tempo in grande difficoltà. Tra le aziende metalmeccaniche inizia ad esserci chi tenta di guardare avanti con idee e investimenti per diversificare le attività, una novità positiva di cui va dato atto e merito. Ma in generale sono ancora molte le imprese che, dopo anni di concorrenza spietata a suon di ribassi, nonostante la situazione drammatica sembrano ancora ferme in attesa degli eventi, un atteggiamento non all’altezza del problema. Da Enel nessun ragionamento ufficiale aldilà del turbogas, eppure a livello nazionale parla esplicitamente di investimenti in idrogeno verde e logistica. Ovunque tranne Civitavecchia, dove apparentemente tutto tace. I lavoratori di questo territorio hanno dato tutto alle esigenze energetiche nazionali, adesso rivendichiamo investimenti per un’occupazione stabile in prospettiva. È il momento di scoprire le carte, perché non è più il tempo delle voci di corridoio. Torneremo al Ministero chiedendo il coinvolgimento di Invitalia, l’Agenzia partecipata per gli investimenti e lo sviluppo. Continuiamo a pensare che sarà bene andarci con uno o più progetti condivisi e stiamo lavorando, non da soli, a un confronto pubblico prima di quel momento. È una fase cruciale che non sappiamo quanto durerà e chiediamo a tutti i lavoratori di tenersi uniti e vigili, perchè le mobilitazioni per il futuro dei metalmeccanici Tvn – hanno concluso – potrebbero incrociare quelle per il rinnovo dei contratti nazionali, le cui trattative si sono aperte con la netta chiusura degli industriali a ogni aumento in busta paga”.