Sciopero di 8 ore questa mattina da parte dei lavoratori metalmeccanici che lavorano nell’orbita della centrale di Torre Valdaliga Nord. Alla base della protesta la vertenza in atto relativamente alle decisioni di Enel sul futuro dell’indotto, che continua a preoccupare nonostante le rassicurazioni del sindaco Ernesto Tedesco, presente fuori i cancelli di Tvn per sondare il polso della situazione ed esprimere vicinanza ai lavoratori.
“Siamo venuti prima di tutto ad esprimere solidarietà ai lavoratori – spiega il sindaco Tedesco – che sono così a rischio in un meccanismo surreale. Al primo consiglio comunale utile, quello di giovedì, al di là delle formalità di rito, chiederò a tutta l’amministrazione, nella sua accezione più ampia, quindi anche alla minoranza, di fare fronte comune rispetto a questa problematica per la quale il giorno dopo ci sarà addirittura un’assemblea dei lavoratori alla quale intendiamo partecipare. Intendo scrivere al Ministero, perché nel corso dell’ultimo incontro che c’è stato ho ribadito che Civitavecchia merita un’attenzione che va oltre il problema di riconversione o non riconversione. C’è una problematica fondamentale che è quella della tutela occupazionale e siccome il Ministero ha dato risposte tranquillizzanti su questo tema, con prospettive serie anche per le rinnovabili, scriverò nuovamente al Ministero, insistendo su quel tavolo che deve necessariamente riguardare solo Civitavecchia. Venerdì abbiamo concretizzato un tavolo nel quale abbiamo convocato Enel, le imprese e i sindacati. Insomma si procede su vari fronte, con l’obiettivo di tutelare l’occupazionale. L’amministrazione sarà al fianco dei lavoratori: non solo il sindaco di Civitavecchia e la sua maggioranza, ma l’amministrazione nel senso più ampio.
Prospettive immediate. Sono quelle che chiede la Fiom Cgil, al fianco dei lavoratori che questa mattina hanno incrociato le braccia davanti ai cancelli della centrale di Torre Valdaliga Nord. Cassa integrazione, procedure di licenziamento avviate da alcune ditte preoccupano e non poco. La preoccupazione resta – afferma il segretario generale della Fiom Cgil, Giuseppe Casafina – nonostante il passaggio in consiglio di giovedì ed il tavolo di discussione di venerdì. In quella sede continueremo la discussione: qui c’è un problema di prospettiva, per quel che riguarda la riconversione del sito, ma anche un problema immediato. Da gennaio, con i gruppi al minimo, sono tutti in cassa integrazione o in ferie forzate e con alcune ditte che hanno avviato procedure per il licenziamento. Noi chiediamo prospettive immediate, un piano di manutenzione ordinario e straordinario per essere certo che tutti gli impianti siano in grado di funzionare dal minimo al massimo. E poi lavoriamo per avere un incontro al Ministero”.