Usb chiede maggiori controlli agli organi ispettivi e a tutti i soggetti interessati sulla centrale di TorreValdaliga Nord in tema di sicurezza.
Secondo l’organizzazione sindacale il problema è quello di appurare se, a fronte delle riduzioni di organico disposte da Enel, che entro il 2020 dovrebbe portare un taglio di 66 unità, il numero dei lavoratori “designati ai sensi del Decreto legislativo 81 del 2008 chiamati a comporre la squadra di emergenza siano da ritenere adeguati e sufficienti per l’attuazione delle misure previste per la gestione delle emergenze. Occorre dire che USB in passato aveva già avanzato riserve in merito, posto che la Squadra di emergenza prevista da Enel, composta da un minimo di 9 turnisti, per espressa previsione aziendale può essere all’occorrenza incrementata solo in base alle esigenze di esercizio: una previsione che lascia dubbi circa la possibilità di assicurare una risposta adeguata ad ogni tipo di emergenza e in ogni condizione, a cui Enel avrebbe dovuto porre rimedio già da tempo incrementando il numero dei lavoratori che la compongono. Viceversa, anziché adoperarsi in tal senso, è accaduto che con le ristrutturazioni di questi ultimi anni l’azienda abbia disposto pesanti tagli di organico proprio tra il personale turnista, all’interno del quale sono inquadrati i lavoratori chiamati a ricoprire le 9 posizioni della Squadra di emergenza. Tagli realizzati in più volte a partire dal 2016, che nei programmi aziendali dovranno infine portare l’organico del personale turnista dalle 180 unità iniziali alle 114 appena di fine 2020.
Impossibile pensare che un simile taglio di circa 66 unità (-36%), anche per l’aumento dei carichi di lavoro che ne deriverebbe per il personale rimasto, non inciderebbe negativamente sulla fattiva operatività dei turnisti che malauguratamente dovessero intervenire per fronteggiare un incendio, soccorrere altri lavoratori o provvedere all’evacuazione dell’impianto a seguito di un grave evento emergenziale. Crediamo che il timore sia più che giustificato. Tanto è il personale eliminato che, in simili frangenti, potrebbero non esservi abbastanza lavoratori per assicurare un’adeguata gestione dell’emergenza e contemporaneamente intervenire in piena sicurezza sugli organi di manovra: anche perché i compiti assegnati alla Squadra di emergenza sono rimasti gli stessi che in precedenza e non si vede come potrebbero ridursi a fronte dei rischi presenti in un impianto sempre più vecchio, che in ogni caso continua a produrre con tutti i gruppi. Da qui la segnalazione su un tema così importante come quello della sicurezza. Un tema che, non va dimenticato, era tra le maggiori ragioni dello sciopero indetto lo scorso maggio da tutte le OOSS di categoria, ai tempi giustamente allarmate per le conseguenze che i 97 esuberi annunciati da Enel avrebbero potuto avere per la sicurezza di tutti i lavoratori occupati nel sito. Una preoccupazione che purtroppo sembra essere scomparsa. Confidiamo che gli enti e le istituzioni che per diversi aspetti sono interessati al problema si attivino per le opportune verifiche e per assicurare il pieno rispetto della normativa vigente”.