“Condividiamo l’analisi di coloro che hanno invocato il “passo indietro” da parte dei maggiori responsabili politici che hanno gestito la città negli ultimi 20 anni, conducendola sull’orlo del fallimento”. È il giudizio espresso dal comitato comunale dell’Udc in merito alla caduta della giunta Tidei.
“Le campagne elettorali della seconda repubblica – sostiene l’Udc – sono state caratterizzate dallo scontro continuo tra due “cartelli elettorali” (cosa diversa da coalizioni politiche omogenee) contrapposti sulla base di programmi apparentemente alternativi, ma in realtà costruiti solo per sconfiggere l’avversario, anche in barba a qualsiasi “codice etico” pure sbandierato in ogni vuoto proclama di facciata. È dunque paradossale evocare ogni volta la “congiura di palazzo” da parte di coloro i quali non si sono mai minimamente curati di affrontare le gravi problematiche che ancora oggi attanagliano la nostra città, senza rispettare quegli stessi programmi elettorali formulati ogni volta solo per consentire alle varie componenti di sottoscrivere impegni che, in maniera gattopardesca, qualcuno sapeva già che non avrebbe rispettato. Anche in questa circostanza crediamo che sia troppo semplicistico tentare di addossare ad altri la responsabilità del naufragio di un’amministrazione che ha cercato di metabolizzare le contraddizioni interne alla stessa maggioranza di un governo che non è riuscito di fatto a governare, lasciando incancrenIre i problemi più gravi della città e tradendo le tante speranze suscitate ad arte nella opinione pubblica al solo scopo di carpirne il consenso. Quando il programma di una coalizione diventa un elemento secondario rispetto all’obiettivo primario della sconfitta elettorale del “nemico politico”, si possono anche vincere le elezioni, ma poi non si governa nella misura in cui le promesse elettorali vengono, da una delle componenti della coalizione, ignorate, provocando così “l’implosione” della intera maggioranza. A Civitavecchia negli ultimi venti anni si sono, infatti, ripetute interruzioni traumatiche delle amministrazioni comunali proprio per la volontà di chi ha scelto di anteporre i propri interessi personali e politici a quelli dei cittadini governati dopo averne carpito la buona fede con false promesse! Ulteriore conferma a queste nostre considerazioni viene proprio dall’ennesimo attacco contro il nostro Porto, che continua, invece, a rappresentare per noi l’unica realtà economica produttiva in grado di alimentare qualche speranza di crescita. Ben venga, quindi, il tanto vituperato “fronte del porto”, espressione alla quale intendiamo annettere un significato positivo, secondo il quale tutte le forze politiche in modo trasversale debbono assumersi la responsabilità di preservarlo e difenderlo dalla concorrenza agguerrita degli altri scali italiani ed europei, lavorando con maggiore impegno per realizzare la piena integrazione con la città: il nostro porto deve diventare parte integrante della città onde consentire la massima valorizzazione delle opportunità di crescita che ne possono derivare. Di fronte alla stagnazione più desolante di questi mesi, il commissariamento del Comune, oltre a consentire di riportare nell’alveo della legalità la gestione amministrativa, deve costituire l’occasione affinché le forze politiche riflettano seriamente sulle iniziative e sulla metodologia da mettere in campo per costruire coalizioni politiche fondate su programmi reali concreti e condivisi, la cui realizzazione dovra’ essere la sola condizione per la sopravvivenza della coalizione stessa. Ed è con questo spirito e con questi intenti che l’Udc come sempre si confronterà con tutte le componenti socio-politiche della città per un vero rinnovamento dei metodi e delle modalità di selezione della classe politica cittadina”.