No ai rifiuti di Roma e niente speculazioni sui terreni della futura ZLS (Zona Logistica Semplificata), la nuova area a burocrazia zero per i trasporti e la movimentazione delle merci, lo stoccaggio e la produzione delle merci della regione Lazio, nei territori adiacenti ai tre porti laziali, con Civitavecchia collegata con l’Abruzzo in un asse logistico produttivo per lo sviluppo del Centro Italia.
È quanto ha chiesto Uecoop, l’Unione Europea delle Cooperative, con il suo vice presidente Enrico Luciani e il tecnico Gaudenzio Parenti, durante l’audizione presso la Regione Lazio. La ZLS è uno strumento potenzialmente utile – spiega Uecoop – ma vista l’importanza anche economica del progetto è necessario che venga azzerato, oltre alla burocrazia, anche il rischio che prevalgano interessi legati alla scelta dei terreni, alla gestione degli spazi e alla tipologia delle attività da insediare non coerenti con la natura dei luoghi e penalizzanti per la della popolazione. Deve essere conservata – sottolinea Uecoop – la destinazione principale che sta alla base dell’area, ossia i trasporti e i collegamenti portuali e terrestri anche su ferro; per quanto riguarda la scelta dei terreni si deve partire da quelli pubblici, poi passare a quelli privati già conformi e infine, ma solo in caso di necessità, verificare le altre aree private disponibili che avrebbero però bisogno di un cambio di destinazione d’uso. Secondo Uecoop quelle aree dovranno essere utilizzate, oltre che per insediamenti produttivi e manifatturieri, anche e soprattutto per la logistica avanzata per settori come l’auto, la movimentazione delle merci in containers, lo sviluppo delle autostrade del mare e la movimentazione dell’ortofrutta, prevedendo un coefficiente minimo di lavoratori impiegati per ogni attività della ZLS. Mentre va evitato – sottolinea Uecoop – che intere aree della ZLS vengano ricoperte di pannelli fotovoltaici che non porterebbero vantaggi occupazionali e soddisferebbero gli interessi particolari di singoli investitori privati. E’ infine necessario – evidenzia Uecoop – definire al più presto gli accordi con la Regione Abruzzo per quanto concerne il corridoio intermodale Tirreno-Adriatico fra la ZLS laziale e la nascente Zona Economica Speciale abruzzese che – conclude Uecoop – potrà diventare l’asse di sviluppo dell’intera Italia centrale.