Chi si aspettava clamorosi colpi di scena dal voto sul bilancio di previsione per l’anno in corso è rimasto deluso, almeno parzialmente. Nei giorni scorsi, infatti, alcuni mal di pancia all’interno della maggioranza delle cosiddette larghe intese avevano fatto nascere ipotesi su possibili, importanti defezioni della coalizione che sostiene il sindaco Moscherini al momento di approvare il documento più importante. In realtà, la maggioranza è uscita bene dal dibattito sulla manovra finanziaria per l’anno in corso. Al momento del voto, 19 braccia si sono espresse a favore, mentre solo 6 si sono alzate per esprimere un giudizio contrario.
A licenziare il bilancio di previsione e il piano triennale per le opere pubbliche sono stati praticamente tutti i consiglieri di maggioranza con l’eccezione del capogruppo Udc, Mirko Mecozzi e del consigliere del Pdl, Pier Paolo Pallassini, entrambi usciti dall’aula al momento del voto. Hanno votato a favore anche il presidente dell’assemblea, Francesco Cappellani, e l’altro consigliere dell’Udc, Mirko Cerrone, che nel corso del dibattito non avevano risparmiato critiche, in qualche caso feroci, al documento di programmazione finanziaria elaborato dall’assessore De Angelis. Critiche le opposizioni, che hanno anche sollevato perplessità sulle numerose assenze al dibattito di gran parte della giunta. Nel merito, le minoranze hanno parlato di “bilancio cruento”, il primo nel quale sono venuti a mancare i fondi dell’Enel utilizzati gli scorsi anni per soddisfare la spesa corrente. Le opposizioni hanno quindi parlato di tagli indiscriminati ai servizi e dell’ennesimo flop, per l’attuale amministrazione, in merito ai mancati trasferimenti dall’Unione Europea, sinonimo di mancanza di progettualità. Tra le minoranze, a non partecipare al voto è stato il neo consigliere della Rete dei Cittadini ed ex capogruppo del Pd, Alessio Gatti. Complessivamente, il dibattito è stato pressoché assente, pochi, infatti, gli interventi dei consiglieri, soprattutto di quelli della maggioranza. Basti considerare che l’intera sessione su quello che rappresenta l’aspetto più importante per un’amministrazione comunale è stato praticamente esaurito in poco più di due mezze giornate. Un primato forse storico per il consiglio comunale di Civitavecchia.