Mai un giorno qualunque. Da quasi ottant’anni, il 14 maggio rievoca grande tristezza e infinito dolore a Civitavecchia, sentimenti legati al primo bombardamento sulla città da parte dell’aviazione americana. Erano da poco trascorse le 15:15 di 79 anni fa, quando i bombardieri B-17 statunitensi sganciarono, in otto ondate successive, una pioggia di bombe che devastò il porto, ma anche palazzi e chiese, e portò distruzione e morte.
Furono oltre 400 le persone che persero la vita in quell’attacco aereo portato dagli alleati con l’obiettivo di mettere in crisi i rifornimenti delle truppe tedesche dalla Sicilia, dalla Sardegna e dalla Corsica. Per circa un anno, fino al 22 maggio del 1944 la città fu vittima di 87 bombardamenti aerei, con cadenza che per alcuni periodi fu praticamente quotidiana. Il risultato fu che Civitavecchia ne uscì distrutta per i 95% e con 25.000 persone sfollate fuori città. E se la maggior parte degli edifici non c’è più, come la chiesa matrice di Santa Maria, ancora oggi, girando la città, è possibile toccare con mano le cicatrici del bombardamento, per esempio in via Trieste, dove ci sono i ruderi di un palazzo distrutto.
Come avviene ogni anno, sono tante le iniziative messe in campo per ricordare uno dei giorni più brutti della storia della nostra città. Alle 11 la deposizione di una corona al monumento dedicato alle vittime dei bombardamenti, al cimitero di via Aurelia Nord. A seguire un omaggio floreale al Monumento ai Caduti in piazza Vittorio Emanuele e infine la deposizione di una corona alla lapide dedicata ai Caduti in via Mazzini.
Una ricorrenza, quella del 14 maggio, che acquisisce particolare significato quest’anno. La guerra, che ininterrottamente ha accompagnato la storia dell’uomo sulla Terra, è più vicina, ed è tornata a far paura anche in Italia. Il conflitto bellico tra Russia e Ucraina, che ormai prosegue da quasi 100 giorni, continua a portare con se storie tragiche, di disperazione e di morte. E così, tornano di colpo attuali le sconvolgenti immagini di una Civitavecchia distrutta, come Mariupol, Borodyanka e Kiev. Ecco, il 14 maggio del 2022 ci ricorda doppiamente quanto la guerra faccia schifo.