“Giovedì 12 settembre alle ore 17,30 presso la sala presentazioni della biblioteca comunale in Piazza Calamatta, si terrà la presentazione del libro “Ritrato istoromanzico della venuta in Civitavecchia di Papa Clemente XIII. L’anno 1762. Scritto da Pietro Arata dilettante civitavecchiese; da occultarsi in sua Vita agl’Occhi altrui. Proibito dal Compositore, onde non debba leggersi da nessuno”. La pubblicazione del testo, unico e originale, è curata da Odoardo Toti”.
“Il manoscritto si trova nella biblioteca di Antonio Sabbatini che ne ha concesso la pubblicazione che è avvenuta grazie a Prospettiva Editrice.
Pietro Arata raccontando la visita del pontefice a Civitavecchia racconta il popolo e la vita cittadina tra parate militari, coloriti festeggiamenti e i tanti luoghi visitati dalla città, alla fortezza e infine il porto dove Clemente XIII inaugura la galea Capitana San Carlo, splendida nave, costruita nell’arsenale.
Emerge una Civitavecchia inedita, anteriore a quella raccontata da Stendhal e sicuramente più genuina, popolare, bella, grazie anche alle giornate festive concesse proprio in onore del Pontefice. Tra le tantissime particolarità è presente la lista completa dei doni offerti al Papa. Il Duca Grillo di Paolo donò tra le altre cose 24 “presciutti”, uno storione, due casse vino di Firenze. Il Marchese Parizi, un bacile di caffé, uno detto di cioccolata, uno detto di pistacchi, uno di zucchero in pane. Il Cardinali Oddi, Vescovo di Civitavecchia, donò a Clemente XIII, 24 pollastri, due pavoni, dodici faggiani, sei galline di faraone, un bacile di ostriche, uno detto con otto conigli, e molto altro ancora da parte di tanti altri presenti.
E il Papa contraccambia donando a Monsignor Acquaviva commissario generale del mare diversi commestibili e vini e al Cav. F Miniato Ricci, comandante della squadra pontificia: li simili.
Alle ciurme de forzati e schiavi invece viene data una minestra, una libra di carne, una foglietta di vino, “per ogni giorno a ciascuno per quesi giorni che commorò (si trattenne) in Civitavecchia”.
Doni anche agli ospedali, ai padri Domenicani, alla parrocchia, ai padri Cappuccini.
Il Papa dovette essere così contento che una volta tornato a Roma dispone che il governatore generale di Civitavecchia, Monsignor Ripante, prendesse il Vescovado di Orvieto; concesse la “libertà aggraziata settimanalmente a vari forzati che fra tutti si calcola il numero completo di cento”; e infine a Filippo Catanzaro, capo mastro cordaro, “fé pervenirle una grossa medaglia d’argento dorato, col conio da una parte del busto di Nostro Signore e dall’altro il pontefice in ato di passare dal magnifico ponte su la nave S. Carlo in Civitavecchia”.
Infine alla Compagnia della Morte concesse l’indulgenza plenaria nella cappella della Madonna de 7 dolori in tutti i venerdì dell’anno.
Nel libro c’è molto altro ancora che racconta come è stato possibile vedere da queste poche righe una Civitavecchia unica e rara.
Alla presentazione, oltre al curatore Odoardo Toti, saranno presenti lo storico Enrico Ciancarini e l’editore Andrea Giannasi. Inaugura i lavori il delegato alla biblioteca Mario Michele Pascale”.
Prospettiva Editrice