Torre di Sant’Agostino, Pirgo, spiaggetta del Fosso Marangone, il tratto che va, volgendo le spalle al mare, da 30 a 250 metri a sinistra del Fosso Infernaccio e quello, sempre volgendo le spalle al mare, che va da 32 a 250 metri a sinistra del Fosso Malpasso. Sono questi cinque, su dieci complessivi, i tratti del litorale di Civitavecchia giudicati idonei alla balneazione sulla base del report annuale redatto da Arpa Lazio che fa riferimento alla normativa regionale e a quella nazionale.
Le altre cinque zone ritenute non idonee alla balneazione sono, guardando sempre il mare, da 28 a 1.400 metri a sinistra di Torre Valdaliga, il Polo Industriale, la zona porto e le foci dei fossi Infernaccio e Scarpatosta. La Regione Lazio ha già emanato il relativo decreto che resterà in vigore fino al prossimo 30 settembre. Nel frattempo, ogni mese Arpa Lazio effettuerà campionamenti per verificare se vi sono stati o meno cambiamenti della situazione. L’aspetto positivo riguarda la situazione dei cinque tratti di litorale civitavecchiese giudicati idonei alla balneazione e che viene definita eccellente. Insomma, un quadro comunque confortante, considerando che, tanto per fare un esempio, fino al 2008 l’area del Pirgo non era giudicata balneabile. Ciò sta a significare che nel corso degli ultimi anni la situazione si è stabilizzata. Il quadro di cinque zone balneabili su dieci è infatti costante dal 2012, a dimostrazione che gli interventi sul depuratore e sugli scarichi fognari posti in essere dalle diverse amministrazioni comunali hanno prodotto risultati sicuramente postivi e importanti in funzione della fruibilità del mare. Nell’ultimo prelievo, effettuato lo scorso mese di maggio tra il 12 e il 22, solo ai bagni del Pirgo è stata rilevata una certa presenza di enterococchi intestinali, comunque inferiore al limite massimo stabilito dalla legge.