Importante passo avanti verso la creazione del polo ostetrico-ginecologico del litorale nord di Roma. In un incontro svoltosi ieri alla Regione Lazio, alla presenza dei massimi rappresentanti della cabina di regia regionale sui Servizi Sanitari, è stato raggiunto un accordo le Asl Roma F e Viterbo che prevede l’avvio, al più presto, del pieno raccordo funzionale-operativo per le attività ostetrico-ginecologiche tra l’ospedale di Tarquinia ed il San Paolo di Civitavecchia.
L’intesa prevede il trasferimento degli specialisti ginecologi da Tarquinia a Civitavecchia e la contestuale trasformazione del presidio di Tarquinia in Casa del Parto, secondo i nuovi modelli assistenziali recentemente varati dalla Regione. Grande soddisfazione viene espressa dal direttore generale della Asl Roma F Giuseppe Quintavalle, il quale sottolinea che in questo modo trova “una giusta definizione la situazione di duplice anomalia presente nei due ospedali che individualmente con i loro numeri di parto annui, 390 per Tarquinia e 240 per Civitavecchia, non riuscivano a raggiungere lo standard minimo di sicurezza previsto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in almeno 500 parti annui, creando un concreto rischio di chiusura per entrambi, peraltro illogico e improponibile in questo complesso quadrante territoriale”.
“Massima intesa – prosegue Quintavalle – con il dottor Macchitella, manager della Asl Viterbo, per unire le forze al fine di raggiungere l’obiettivo primario: la sicurezza e l’efficienza per i tanti utenti di un territorio tutto sommato contiguo. Dal canto nostro abbiamo già intrapreso una serie di azioni volte ad assicurare nell’ospedale San Paolo il miglior contesto operativo possibile. Sono già iniziati i lavori di ristrutturazione ed ampliamento delle Sale Parto e molto presto verrà ristrutturato l’intero reparto di Ostetricia e Ginecologia. Quanto ai problemi di questi giorni della nostra Pediatria Neonatologia, va detto che ha già preso servizio un nuovo pediatra, e che si stanno perfezionando in queste ore nuove istanze alla Regione Lazio per la concessione delle ulteriori deroghe necessarie al pieno funzionamento ottimale dell’Unità Operativa”.